A S. Maria C. V. succedono cose che in ogni altro Comune difficilmente accadono e, senza alcun clamore. passano del tutto inosservate. L'ultimo caso è quello dell'Appalto per i Lavori ed il Restauro e completamento della Ex-Casa Comunale in Via Cappabianca, per un importo di circa 4 milioni di Euro. Per un lavoro di importo così rilevante alla gara hanno partecipato solo due ditte.Già questo è anomalo in un contesto in cui per lavori di ben minore entità si registra la competizione di centinaia di ditte: ma ciò che balza all’attenzione è la scelta dei componenti della Commissione chiamata a valutare l’offerta. In considerazione dell'importo e del tipo di gara (molto discrezionale) e' obbligo che i membri delle Commissioni siano scelti fra soggetti, qualificati, che non abbiano interessi o rapporti con l'Amministrazione Comunale o con le imprese che partecipano alla gara. Invece, i commissari nominati dal Dirigente Ing. Di Tommaso, appaiono ben allineati, infatti uno è l'ing. Piscopo Stefano, professionista di S. Maria C.V. ,è notoriamente vicino all'Amministrazione e già candidato alle elezioni nella coalizione di maggioranza e, peraltro, già nominato a supporto al responsabile del procedimento per altre questioni. L’altro è l'architetto ladevaia di Maddaloni, socio dello studio Coppola ed iscritto all'ordine di Napoli. Il fatto strano, è che l'impresa che si è aggiudicata i lavori, è guarda caso la ditta TECNORES che già sta restaurando il Palazzo Cappabianca (quasi di fronte a quello oggetto d'appalto) dove sempre per caso l'arch. Coppola (socio di ladevaia) è stato il progettista ed è il direttore dei lavori. Anche per questo lavoro sembra strano che la ditta che si è aggiudicata l’appalto, con un ribasso irrisorio,abbia affidato i lavori alla ditta che era stata esclusa dalla gara ed aveva proposto un ribasso di gran lunga più conveniente per il Comune. Senza entrare nel merito di chi sta in associazione con la Tecnores, già quanto detto merita un attento approfondimento. Qualche maligno potrebbe addirittura pensare che sia stato fatto tutto su misura; ma noi siamo sicuri che una persona perbene come il Dirigente Di Tommaso non si presterebbe mai a simili giochi con le imprese che partecipano alle gare d'appalto, anche perché a S.Maria C.V. anche le pietre ascoltano e parlano. In ogni caso è stato instaurato un contenzioso davanti al TAR, proprio per l’appalto del Cappabianca da parte della ditta che non è risultata aggiudicataria della gar, cosa che, in ogni caso, comporterà, proprio per la poca chiarezza delle procedure, ulteriori spese per l’Ente e riterdi nella realizzazione dei lavori. Per fortuna che è arrivata la stazione unica appaltante. Ma ciò non è il solo caso anomalo. La gestione dell’Urbanistica è, a dir poco approssimativa e, forse, sarebbe il caso che il comune di Santa Maria C. V. si unisca con qualche altro Comune per costituire un serio Sportello Unico per l'Urbanistica ed elimini l'attuale dirigenza. Se si vuole fugare ogni dubbio e non si vogliono ricevere attacchi da chi fa la vera opposizione, bisogna essere trasparenti e rispettosi delle Leggi. Gaetano Rauso
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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martedì 13 ottobre 2009
Un altro case da analizzare attentamente. L’appalto per il recupero dell’ex Casa Comunale.
A S. Maria C. V. succedono cose che in ogni altro Comune difficilmente accadono e, senza alcun clamore. passano del tutto inosservate. L'ultimo caso è quello dell'Appalto per i Lavori ed il Restauro e completamento della Ex-Casa Comunale in Via Cappabianca, per un importo di circa 4 milioni di Euro. Per un lavoro di importo così rilevante alla gara hanno partecipato solo due ditte.Già questo è anomalo in un contesto in cui per lavori di ben minore entità si registra la competizione di centinaia di ditte: ma ciò che balza all’attenzione è la scelta dei componenti della Commissione chiamata a valutare l’offerta. In considerazione dell'importo e del tipo di gara (molto discrezionale) e' obbligo che i membri delle Commissioni siano scelti fra soggetti, qualificati, che non abbiano interessi o rapporti con l'Amministrazione Comunale o con le imprese che partecipano alla gara. Invece, i commissari nominati dal Dirigente Ing. Di Tommaso, appaiono ben allineati, infatti uno è l'ing. Piscopo Stefano, professionista di S. Maria C.V. ,è notoriamente vicino all'Amministrazione e già candidato alle elezioni nella coalizione di maggioranza e, peraltro, già nominato a supporto al responsabile del procedimento per altre questioni. L’altro è l'architetto ladevaia di Maddaloni, socio dello studio Coppola ed iscritto all'ordine di Napoli. Il fatto strano, è che l'impresa che si è aggiudicata i lavori, è guarda caso la ditta TECNORES che già sta restaurando il Palazzo Cappabianca (quasi di fronte a quello oggetto d'appalto) dove sempre per caso l'arch. Coppola (socio di ladevaia) è stato il progettista ed è il direttore dei lavori. Anche per questo lavoro sembra strano che la ditta che si è aggiudicata l’appalto, con un ribasso irrisorio,abbia affidato i lavori alla ditta che era stata esclusa dalla gara ed aveva proposto un ribasso di gran lunga più conveniente per il Comune. Senza entrare nel merito di chi sta in associazione con la Tecnores, già quanto detto merita un attento approfondimento. Qualche maligno potrebbe addirittura pensare che sia stato fatto tutto su misura; ma noi siamo sicuri che una persona perbene come il Dirigente Di Tommaso non si presterebbe mai a simili giochi con le imprese che partecipano alle gare d'appalto, anche perché a S.Maria C.V. anche le pietre ascoltano e parlano. In ogni caso è stato instaurato un contenzioso davanti al TAR, proprio per l’appalto del Cappabianca da parte della ditta che non è risultata aggiudicataria della gar, cosa che, in ogni caso, comporterà, proprio per la poca chiarezza delle procedure, ulteriori spese per l’Ente e riterdi nella realizzazione dei lavori. Per fortuna che è arrivata la stazione unica appaltante. Ma ciò non è il solo caso anomalo. La gestione dell’Urbanistica è, a dir poco approssimativa e, forse, sarebbe il caso che il comune di Santa Maria C. V. si unisca con qualche altro Comune per costituire un serio Sportello Unico per l'Urbanistica ed elimini l'attuale dirigenza. Se si vuole fugare ogni dubbio e non si vogliono ricevere attacchi da chi fa la vera opposizione, bisogna essere trasparenti e rispettosi delle Leggi. Gaetano Rauso