E’ ancora vivo il ricordo del giurista ed avvocato scomparso il 26 ottobre 2008. La passarella serale nel Teatro Garibaldi conferma che la figura di Alfonso nominato dagli amici Alfonsino è tra le persone che lo hanno sempre stimato e rispettato. Dopo un breve saluto del sindaco di Santa Maria Capua Vetere Giancarlo Giudicianni, l’intervento del dottor Gennaro Stanislao presidente del centro studi, che ha elencato le varie iniziative del centro studi intitolato al padre Alberto Martucci anche lui avvocato. La prima testimonianza professionale è stata quella del presidente della camera penale di Santa Maria Capua Vetere Camillo Irace. “ Voi – così ha iniziato il presidente Irace il ricordo – così si rivolse nei miei confronti, la prima volta e così lo è stato nei giorni avvenire “. Ma il presidente Irace ha ricordato anche il percorso professionale e di vita che ha segnato con il film di Marra il vero attore: “La sua toga , il suo comportamento hanno trovato sempre quell’espressione durante i processi che abbiamo fatto insieme”. La testimonianza anglosassone dell’onorevole Mimì Zinzi è stato un ricordo non solo politico anche professionale . “ Da presidente onorario dell’Udc non ha mai fatto mancare la sua professionalità politica e di giurista . Ricordo quando sentiva sua Santa Maria Capua Vetere che non ha mai dimenticato . Era l’espressione autentica della città . Dal suo volto si elevava un sorriso per il profondo piacere . e’ Stata la volta del compagno di scuola Angelo Grieco che ha ritenuto la sua professionalità grande e copiosa . “L’individuo al centro di tutto ò ha ricordato il suo amico di infanzia . Quella di Ubaldo la Porta è stata forse una delle testimonianze più toccanti . Ho ricevuto il germe dello studio- così il ricordo del notaio Ubaldo la Porta figlio di Leonardo figura emblematica sammaritana . Patrizio Ciù vero autentico organizzatore che curato tutta la manifestazione nei minimi particolari ha rievocato non solo la sua figura professionale , ma anche di attore , si perché come ha affermato Alfonso Martucci definiva il teatro coma l’ultima cosa che era rimasta. La sorella Marinella è stata più profonda . Ricordando le gesta del fratello ha affermato che era innamorato della sua professione che svolgeva in mezzo a tanti giovani che lo seguivano. E’ inutile dire che la testimonianza de presidente del tribunale di Santa Maria Capua Vetere Andrea Della Selva e quella del presidente del’ordine degli avvocati di Santa Maria Capua Vetere ha coronoto una serata che rimarrà nella storia culturale della città di Santa Maria Capua Vetere che in questo momento ha bisogno di una sterzata di orgoglio . Sarà il nipote Alberto già conosciutissimo avvocato penalista custodire tutti segreti di una professione che è stata la centro di tanti processi lungo tutta la pe nisola Italiana , segnando anche grosse soddisfazione anche in altre nazione come la Francia.
Io vorrei ricordarlo così
A quel tempo era un ventreenne da strapazzo giovane rampante che frequentava i posti alla moda, quando un giorno fui invitato da un’amica che frequentava il liceo classico a Caserta ad un incontro che si svolgeva presso il Jolly Hotel organizzato da una associazione cattolica casertana Maria Cristina di Savoia dove sono iscritte tutte le signore della città ed anche mia madre . Fui invitato perché la mia amica disse a sua volta che era stata invitata dalla professoressa di storia e filosofia del liceo classico di Caserta Pietro Giannone . In sostanza la docente chiedeva agli alunni della scuola appena diciassettenni di seguire il convegno organizzato dall’associazione dove l’avvocato Alfonso Martucci nel suo intervento spiegava l’enciclica di Papa Giovanni Paolo II, cioè le lettere che il papa scriveva . Fu un giorno memorabile , perchè oltre alle socie dell’associazione presenti in sala era gremita all’inverosimile da giovani che ascoltavano attentamente l’esposizione e la spiegazione dell’avvocato Alfonso Martucci, in un silenzio quasi glaciale e con gli occhi spalancati pronti a cogliere l’attimo che poteva aprire la mente e capire cosa stesse dicendo a proposito delle lettere del Papa .
Io vorrei ricordarlo così
A quel tempo era un ventreenne da strapazzo giovane rampante che frequentava i posti alla moda, quando un giorno fui invitato da un’amica che frequentava il liceo classico a Caserta ad un incontro che si svolgeva presso il Jolly Hotel organizzato da una associazione cattolica casertana Maria Cristina di Savoia dove sono iscritte tutte le signore della città ed anche mia madre . Fui invitato perché la mia amica disse a sua volta che era stata invitata dalla professoressa di storia e filosofia del liceo classico di Caserta Pietro Giannone . In sostanza la docente chiedeva agli alunni della scuola appena diciassettenni di seguire il convegno organizzato dall’associazione dove l’avvocato Alfonso Martucci nel suo intervento spiegava l’enciclica di Papa Giovanni Paolo II, cioè le lettere che il papa scriveva . Fu un giorno memorabile , perchè oltre alle socie dell’associazione presenti in sala era gremita all’inverosimile da giovani che ascoltavano attentamente l’esposizione e la spiegazione dell’avvocato Alfonso Martucci, in un silenzio quasi glaciale e con gli occhi spalancati pronti a cogliere l’attimo che poteva aprire la mente e capire cosa stesse dicendo a proposito delle lettere del Papa .