I carabinieri della Stazione di Cellole (CE) hanno tratto in arresto, per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti MINNITI Nazzareno, cl. 83 e CAPPUCCIA Domenico, cl. 83, entrambi di Minturno (LT). I due, nel corso della notte, sono stati fermati mentre viaggiavano a bordo di una Fiat Panda di proprietà del CAPPUCCIA all’interno della quale, i militari dell’Arma, a seguito di una perquisizione, hanno rinvenuto e sequestrato grammi 6 di cocaina, un bilancino di precisione e la somma contante di euro 1000.00. Gli arrestati, sono stati tradotti presso casa circondariale Santa Maria Capua Vetere (CE).
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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ROMA 22 APRILE 2013
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ECCO I RISULTATI DELLA PROVINCIA DI CASERTA
sabato 22 novembre 2014
CARABINIERI IN AZIONE - LE OPERAZIONI DEL GIORNO IN PROVINCIA DI CASERTA
In Maddaloni (CE), i Carabinieri della locale stazione, unitamente a quelli del Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Caserta, hanno proceduto al controllo del centro massaggi “Vanity” ubicato in quel centro, deferendo in stato di libertà due donne ed un uomo, rispettivamente di Caserta, Napoli e Casoria. I tre sono ritenuti responsabili del reato di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso. I militari dell’Arma, infatti, a conclusione di un articolata attività d’indagine, hanno effettuato l’accesso all’interno del centro massaggi dove si è accertata la presenza di tre donne, tutte sprovviste di contratto di lavoro, e di un cliente. Le successive escussioni testimoniali hanno permesso di delineare il ruolo di una di esse che si occupava di assumere le operatrici, gestire le prenotazioni e riscuotere parte del guadagno. Le prestazioni offerte, di natura sessuale, prevedevano la corresponsione della somma di denaro che variava dai 70 ai 100 euro. La contestuale perquisizione ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre ad una somma in denaro, anche un’agenda contenente l’elenco dei clienti ed il compenso giornaliero di ciascuna massaggiatrice. Il locale è stato, altresì, sottoposto a sequestro amministrativo in quanto privo delle prescritte autorizzazioni.