La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 15 novembre 2014

IL PUNTO DI GAETANO RAUSO EDITORIALE

L’Italia che muore va salvata.
Qualche mese fa  scrissi un articolo nel quale cercai di elencare alcuni dei mali che affliggono questa società e le ragioni che oggi sono alla base di una spontanea rivolta popolare che, se non arginata, se non si porranno correttivi al modo di governare la cosa pubblica ed al modo di vivere in questa nostra Italia, potremo arrivare all’irreparabile. E’ innegabile che’Italia è sempre di più sull’orlo di un baratro senza fondo. La gente continua a vivere al di sopra delle proprie possibilità senza rendersi conto che, da un momento all’altro, questo nostro Paese potrebbe  dichiarare bancarotta. Per troppi anni si è scialacquato; per troppi anni non siamo stati responsabili delle nostre azioni scellerate, senza pensare al futuro  dei nostri figli. Politici, sindacalisti, satrapelli  locali, preti,professori  e speculatori di ogni risma non hanno fatto altro  che i loro interessi, senza pensare a cosa si andava incontro. Hanno distrutto l’ambiente costruendo dove non poteva essere edificato.  Hanno distrutto il turismo non rinnovando le strutture e le infrastrutture,  pensando di poter vivere di rendita del patrimonio storico, archeologico e paesaggistico che la storia e madre natura ci hanno consegnato in eredità.  Ci hanno inculcato idee false e tese a sminuire le nostre tradizioni, a mistificare la storia passata e recente del nostro Paese. Ci hanno fatto perdere il senso della Patria e l’amore per questa Italia. L’amore per la Patria,  per la nostra terra  è il primo motore per poter poterla valorizzare e difendere dagli speculatori e dai suoi detrattori. La mancanze dell’insegnamento dell’educazione civica che non si crede necessario insegnare nelle nostre scuole e la perdita dei valori che sono alla base dell’educazione dell’individuo, hanno plasmato una società costituita da persona vuote e senza principi.; senza il rispetto per le tradizioni, senza l’amore per le cose che ci appartengono e che ci crediamo in diritto di distruggere. 
 Il Ministero degli Esteri Inglese ha consigliato ai connazionali di non venire in Italia perchè Roma è pericolosa; ma perché lo è? Lo è Roma e lo sono moltissime città in Italia; si lo sono diventate  per la troppa condiscendenza verso gli zingari, gli stranieri senza lavoro; disperati  che vivono senza una regola ed inquinano il nostro tessuto sociale ed economico. La Chiesa che è l’Istituzione più vicina al Popolo, ne conosce le speranze , le istanze ed i bisogni, dovrebbe schierarsi con coloro che hanno come unico obiettivo quello di cambiare questo stato di cose ,invece di continuare a predicare accoglienza. Nella nostra Italia non c’è possibilità di accoglienza per questi disperati;  abbiamo troppi problemi per i nostri poveri, per i nostri disoccupati, per i nostri figli che non hanno speranza. Si aiutino queste popolazioni nelle loro terre, non è possibile che si dilapidino miliardi di Euro per accogliere ed ospitare milioni di persone in alberghi e centri di accoglienza per poi lasciarli vagare e delinquere nelle nostre città. La gente ha paura ed oggi comincia a reagire perché  la popolazione italiana è lasciata a se stessa e si potrebbero ingenerare disordini gravissimi. Il lavoro  e le case non ci sono per tutti gli Italiani, come possiamo pensare e predicare l’accoglienza e pretendere il lavoro per gli stranieri? E’ vero gli Italiani non vogliono più fare i lavori umili. Questo dipende dalla mancanza di educazione civica, dalla convinzione che il lavoro della terra, nelle fabbriche metal meccaniche, negli ospedali, nelle stalle non è qualificante, solo perché tanti ignoranti che non conoscono nemmeno la storia e la geografia pretendono il posto fisso in ufficio perchè si sono presi il pezzo di carta.  L’accoglienza si, è giusta, ma per chi viene in Italia e ne rispetta le Leggi, non per chi ruba nelle borse dei turisti e  mette a repentaglio la nostra sicurezza. Ormai bande di stranieri imperversano in tutta Italia e rendono le nostre città e le nostre province insicure.  I Carabinieri la Polizia  e le altre Forze dell’Ordine sono costrette chiudersi nelle caserme ed a non poter operare con incisività perché le Leggi hanno ridotto al lumicino la loro possibilità di intervento a tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini. I giovani, almeno la maggioranza di essi, non hanno educazione e non conoscono i valori che devono imperniare il loro agire; non hanno rispetto per il prossimo e sono sempre di più abbagliati da facili guadagni, dediti alle droghe, assoldati dalla delinquenza che prospetta loro facili guadagni. Per quanti anni lo Stato ha dovuto sborsare miliardi e miliardi per foraggiare fabbriche private e pubbliche che non producevano o producevano con costi troppo alti per poter competere con gli altri Paesi? A  causa del costo della manodopera e per l’assenteismo di chi, oltre a lavorare nelle fabbriche andava a lavorare la terra che aveva abbandonato per il facile guadagno, l’economia italiana è andata sempre più regredendo. Oggi ci culliamo per i successi del Made in Italy, per le  esportazione del vino e dell’olio o di altri prodotti; ma per quanto tempo questi prodotti potranno essere il motore della nostra economia?  Ormai , dato che il costo di essi è sempre più alto e la concorrenza dei paesi asiatici, dell’est Europa, dell’Australia del Sud Africa, ecc..  si fa sempre più insidiosa, anche per la qualità che  stanno imparando a dare a loro prodotti, tra poco anche questa fonte di reddito  andrà scemando.  Hanno distrutto il turismo nel sud perché noi meridionali dovevamo essere schiavi dei politicanti per continuare ad elemosinare un posto o una misere prebenda o della delinquenza organizzata. Le  coste ed il mare della Campania sono inquinate e le ricchezze paesaggistiche che erano nostro vanto ai tempi dei Romani sono state distrutte. Insieme, questi signori, hanno fatto si che le nostre coste divenissero sempre più inquinate, le nostre campagne avvelenate dai rifiuti tossici ed  abbandonate completamente da chi traeva una fonte di reddito dal lavoro della terra. La camorra, attraverso i suoi colletti bianchi, ha sfruttato e sfrutta i contributi AIMA e se li mette in tasca con raggiri e frodi che restano impuniti per colpa della corruzione di chi dovrebbe controllare:  Quanti sono i giovani che aspirano a lavorare la terra dei loro padri? Pochissimi. Con l’accesso alla scuola di tutti, giusto se si fosse portata avanti un’educazione selettiva e mirata a far acquisire professionalità utili per l’offerta che il mercato poteva proporre, è stata abbandonata ogni  tradizione del lavoro artigianale e manuale. Non parliamo della Sanità. Da quando le Ragioni hanno viso  la luce nel 1970, hanno fagocitato migliaia di miliardi sperperando risorse e creando baronie politiche che, invece di badare all’interesse della popolazione e d a tutelare la salute, hanno costituito solo una macchina di voti  ed hanno avuto il solo scopo di fare interessi di pochi mortificando coloro i quali hanno diritto alla tutela della salute. Le Regioni sono state e sono un mare magnum in cui  i partiti  della la sinistra, della la destra e del centro hanno attinto a piene mani per fare gli interessi di pochi e distruggere le speranze di tanti. Perché esistono ancora  regioni e province a statuto speciale? Siamo ancora nel dopoguerra? Ogni giorno dalla Sicilia arrivano notizie di abusi ,  di sperperi, qualunque siano i partiti che la governano. Si riduca il numero delle Regioni, si aboliscano le ASL e si limitino le materia di competenza di esse. Lo Sato, se è un vero Stato, deve dettare le regole che tutti devono rispettare, altrimenti si deve dar ragione alla Lega che predica la scissione. Sarebbe lungo l’elenco delle cose che non vanno in questo Paese. Ed io dico che dovremmo  vergognarci. Ritorniamo a voler bene alla nostra Italia; issiamo su ogni casa il nostro Tricolore; cacciamo via i mercanti da Tempio di queste Istituzioni marce che devono esser rifondate; torniamo ad essere orgogliosi di essere Italiani e difendiamo il nostro Paese dall’orda  barbarica che ci ha invaso e che ci soffoca sempre di più. 
Gaetano Rauso