La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 6 giugno 2013

SANTA MARIA CV - SCOMPARE IL BALUARDO DELLA SINISTRA SAMMARITANA - GERARDO D'AMORE

Ho saputo che è deceduto Gerardo D’Amore.
Pur essendo ideologicamente su posizioni ideologiche  opposte al compianto Gerardo, ho sempre apprezzato la sua preparazione e la sua onestà intellettuale che negli ultimi anni lo hanno avvicinato alle battaglie che ho combattuto con le Associazioni.
Una parte della città va via insieme a lui con la consapevolezza che rimaniamo ancora in pochi ad agire per l’affermazione di un ideale e per l’interesse della collettività; da qualsiasi punto di vista lo si veda.
Ciao Gerardo, a presto !!! Gaetano Rauso
 Ci associamo al dolore della famiglia D'amore 

Invio l’ultimo articolo da lui messo in rete il 4 giugno 2013



UN POCO DI CORAGGIO.

Le nostre città sono diventate lo scenario simbolico all’interno del quale si rappresenta la deriva totalitaria delle nuove forme della c.d. democrazia.
Abbiamo sempre votato “per il meno peggio”turandoci il naso ed eleggendo non dei  membri di partito, ma il più delle volte, vere e proprie consorterie familiari, salvo, poi, lamentarsi della loro gestione. Se il voto è una cosa importante ( e personalmente non lo credo), allora votare così l’ha svilito, umiliato, e ha prodotto danni gravissimi. Quelli che abbiamo tutti sotto gli occhi.
Le Giunte, una volta superato il periodo della improvvisazione e della spontaneità, si sono avviate  a diventare , sempre più (attraverso epurazioni e cooptazioni) una clientela unita da comuni interessi politici ed economici ripercorrendo la strada che fu percorsa per decenni dai vari partitini di quella che tutti definiscono 1^ Repubblica.
Si sono poste , quindi, non soltanto come eredi di tradizioni e di culture politiche, ma di posti di potere che venivano, al tempo della c.d. 1° Repubblica gestiti come una proprietà da un governo all’altro.
Tale tipo di Organizzazione locale del potere si è tradotto in una gestione oligarchica che decide consultando solo  gli azionisti di riferimento (sponsor) e senza un ricambio della gerarchia.
L’Amministrazione di S.Maria C.V. , come tutte le altre, non ha mantenuto nessuna delle promesse fatte in campagna elettorale. Latitano, inoltre, le professionalità, siamo cioè, nelle mani di apprendisti stregoni. Chi l’ha sostenuta (Associazioni collaterali e giornalini locali) si è adeguato (con o senza mal di pancia) tacendo su canne fumarie che spuntano nell’area Anfiteatro (destinate ad attirare frotte di turisti), sulla perdurante e promiscua gestione dei parcheggi, nonché sulla trasparenza negata.
            Tutti, però, si sono appellati ai vecchi fasti , all’antica Capua ( e. . . bla. . bla. . .bla). Trattasi, probabilmente, di un’epidemia oppure dell’azione del “genius loci” , i comportamenti periodici, le convenzioni linguistiche costruite lungo i secoli e che esprimono la potenza della specie, l’adattamento biologico delle forme di vita urbane ai luoghi che le accolgono.
L’unica memoria del passato che conservo e nutro con piacere  mi porta ancora a difendere a  gran voce la scuola pubblica, il diritto all’istruzione, alla conoscenza, al futuro, al verde pubblico. Mi induce a lottare contro la mercificazione del sapere e della formazione, la precarizzazione della conoscenza , del lavoro e della vita.
            La maggioranza al governo cittadino giustificherà la sua inconcludenza con l’ imposizione del patto di stabilità interno che ha limitato le possibilità di indebitamento e ridotto le capacità d’investimento, ecc. ecc.
Si poteva, però, senza costi:
  • facilitare la nascita di una Consulta ambientale chiamandovi a partecipare le varie associazioni libere di S.Maria C.V. che si sono opposte alla presenza sul territorio del digestore anaerobico e hanno formulato , insieme a SEL, proposte relative allo smaltimento dei rifiuti;
  • fornire un sostegno , mettendo a disposizione strutture Comunali, alle iniziative , pure esistenti sul nostro territorio , del commercio equo e solidale gestito da organismi o soggetti senza fine di lucro;
  • gestire in house servizi oggi privatizzati ( e solo per questo redditizi?).
Il welfare locale non esplica i suoi benefici esclusivamente sul piano del reddito, esso rappresenta una condizione essenziale per rimuovere i fattori di emarginazione, per sottrarre il cittadino dal ricatto del bisogno. Per molti versi, anzi, la disponibilità di una rete efficiente di servizi costituisce la condizione essenziale per dare senso al concetto di cittadinanza. Si poteva valutare le possibilità di finanziare una dilatazione dell’offerta con un'azione tesa a ridurre spese non sufficientemente giustificate (consulenze esterne, progettazioni per opere pubbliche con finanziamenti incerti ) e promuovere una campagna per recuperare evasioni tributarie e altre imposte o tasse comunali, soprattutto quando ciò è riscontrabile da fonti certe, principalmente per l'IMU quando si accerti il mancato aggiornamento di destinazione d'uso e  rendita catastale;
Sul terreno , poi, della democrazia e trasparenza dove pure si erano misurate libere associazioni con proposte di delibere di iniziativa popolare (condivise dal  importanti membri dell’attuale maggioranza) c’è stato il buio completo.
Si poteva, sempre senza alcun costo:
  1. approvare il Regolamento attuativo degli Istituti di partecipazione (Referendum) già previsti dallo Statuto Comunale ;
  2. definire i criteri con i quali per determinati atti è obbligatorio l'apertura di una fase di partecipazione;
  3. riconoscere le istanze o petizioni avanzate dalla cittadinanza tese a sollecitare interventi specifici idonei a garantire una migliore tutela degli interessi collettivi;
  4. fornire informazione sull'attività politica e amministrati­va, nonché sulle procedure per l'assegnazione degli appalti pubblici e una piena disponibilità dei dati e degli elementi raccolti dagli enti pubblici (come previsto, peraltro, dalla legge nr.241 sulla trasparenza).

In questa città massacrata occorrono discontinuità radicali, importanti, emblematiche. Occorre che sia chiaro che la delega a questo sistema di pensiero politico, di proposta elettorale, di pratica di governo, venga intanto  tolta a questi partiti e associazioni collaterali.
E' possibile immaginare, la nascita , nella nostra città, di un “Forum” auto-promosso, cui partecipi la maggior quantità possibile delle persone e dei soggetti di molti tipi, culture ed età che sono parte dei tanti movimenti? Forum in cui ci si pongano domande su come l'esperienza locale possa fare da laboratorio per le politiche nazionali?
Gerardo D’Amore                                                         04/06/13