In data odierna su delega di questa Procura della Repubblica - Sez. reati contro la persona e il patrimonio, i Carabinieri della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere hanno dato esecuzione
ad un decreto di Fermo del Pubblico Ministero nei confronti di quattro indagati ritenuti, a vario titolo, responsabili del reato di detenzione e porto illegale di arma da fuoco, ricettazione, estorsione, danneggiamento. minaccia mediante arma, fatti commessi in S.M. Capua Vetere.La presente indagine, condotta dalla Stazione Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere e dalNucleo Operativo della Compagnia di Santa Maria, è scaturita da un atto intimidatorio risalente al 25 novembre 2012, allorquando furono esplosi da ignoti almeno cinque colpi di pistola all'indirizzo
di un'autovettura Volkswagen Golf in uso ad un cittadino sammaritano. Le indagini immediatamente avviate, coordinale da questa Procura, hanno permesso di identificare i responsabili dei reati contestati, che sono :
• FAVA Pasquale nato Teano (CR) il 28.05.1979.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di ritrovare anche una pistola, tipo Beretta calibro 7.65 risultata essere stata rubata in provincia di Roma nel mese di Dicembre 2011. Gli accertamenti
balistici, svolti sulla medesima arma, hanno E sso di acclarare che la predetta pistola è stata utilizzata sia per commettere l'atto intimidatorio sopra descritto sia per compiere un ulteriore attentato, avvenuto nel gennaio 2013 nel rione IACP, nei confronti di un'altra
autovettura Mercedes GLK appartenente ad un'altra cittadina sammaritana.
Le indagini hanno consentito di ricostruire i moventi dei due attentati e sono state svolte
utilizzando anche intercettazioni, permettendo di raccogliere incontrovertibili elementi sulla
pericolosità degli indagati. Da un commento intercettato, infatti, emerge evidente l'intenzione di
compiere atti ritorsivi anche nei confronti degli stessi militari del Comando di Santa Maria Capua
Vetere, responsabili, tra le tante operazioni condotte nel recente passato, di aver tratto in arresto
balistici, svolti sulla medesima arma, hanno E sso di acclarare che la predetta pistola è stata utilizzata sia per commettere l'atto intimidatorio sopra descritto sia per compiere un ulteriore attentato, avvenuto nel gennaio 2013 nel rione IACP, nei confronti di un'altra
anche la moglie di un appartenente al gruppo.