La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 19 luglio 2012

SANTA MARIA CV - ESCLUSIVA INTERVISTA A PIETRO FEOLA SULLA SITUAZIONE SAMMARITANA - DA NON PERDERE!!!!

Nel bel mezzo del cammin di nostra vita mi imbattei in una selva lucente… Ad un tratto una luce accecò gli occhi miei. Dopo di che udii una voce inconfondibile: “ We Prospero che stai a fa ccà? Si rimaste tale e quale! Dimmi in che posso esserti utile… ah dimmi una cosa: Mario che dice? ”. Al che mi resi conto di trovarmi al cospetto del mio Maestro Pietro che l’Onnipotente aveva assegnato al girone dei puri di cuore. E fu un gran sollievo per me apprendere che almeno lui se la passava bene. Ma la mia contentezza durò ben poco: egli mi chiese dell’Antica Capua. E il cielo si fece subito scuro. E, se possibile, il suo volto si fece ancor più scuro del cielo. Al che io a lui: “ Maestro, perché vi rabbuiate così ? Forse… pu fatte ‘e Mario? “ . Ed egli a me: “ Infatti, sta cosa sua mi ha fatto un grande dispiacere. So che stava facendo molto bene l’Assessore alla Cultura… “. E io di getto a lui: “ lasciamo stare questo tasto dolente…” al che mastro Pietro a me: “ Nooooo, non voglio lasciar perder niente: anche ccù Mario si sono comportati male!!! “.

Ed io a lui: “ pecchè, con chi altri si stanno comportando male? “ E lui ferocemente: “ ccomme cù chì?!

Se stanne cumpurtann nà chiavica con tutti quelli che hanno messo la faccia nelle elezioni. E soprattutto u’ sindach fa finta cà nun canoscé cchiù a nisciune!. Ma chistù sceme è convint che i vote a pigliate isse? Chille si nun’ere pù patre quann’ sa mettev a’ fasce ‘mpiette… Comunque, non è il peggiore. Pegg e isse ci sta cchill’omme è merd che sta inte a mmunnezza: si è rimangiato tutt’e ccos pur di fare l’Assessore! E a’cchill o schifan tutt’quant, pure cchill che lo tengono a fianche! Non ti dico San Pietro comm sta ‘ncazzate: se lo potesse uccidere con gli occhi, l’avrebbe già fatto…” al che io mi permisi di interrompere il Maestro mio “ addirittura…” e lui a me: “ anzi, già staremo al trigesimo!”.

Nonostante lo sfogo, l’ira funesta del mio Maestro non diminuiva. Sembrava uno di quei temporali che fino ad ora si era limitato ai lampi. I tuoni dovevano ancora arrivare. E puntualmente arrivarono. Presi coraggio e mi rivolsi a lui senza giri di parole: “ Maestro, mi pare che la vostra anima sia in pena anche per altro o mi sbaglio? ”. E lui rincuorato dalle mie parole rispose: “ Caro Prospero, con te che mi conosci bene non voglio fare il furbo. Il mio animo è dolente perché qualcuno dal Comune ha telefonato a mio fratello e a mio figlio per non far stampare il giornale che sai, minacciando loro che altrimenti non avrebbero più lavorato per il Comune! E loro due pavidi si sono stati al ricatto. Questa gentaglia ha ragione che io sono morto: altrimenti andavo a Palazzo Lucarelli a sputarli in faccia! ”. – “ Don Piè, però vi voglio far sapere che anche noi ci siamo tolti una grande soddisfazione… Non so se in Paradiso si è saput ‘o fatte: dopo l’Interrogazione Parlamentare sono arrivati dodici avvisi di garanzia a cchella gente che mettevamo ‘ncoppe ‘u giurnal… “. Ma lui non mi diede il tempo di finire il ragionamento e in preda ad una euforia mai avuta in vita mi tolse la parola. “ Ccomme ‘no!?! Qua le buone notizie si vengono a sapere subito. Almeno chest ‘cè rimaste di quattro anni di battaglia… Se ero ancora vivo quando si è votato mai e poi mai avesse mise a cchill ‘a ffà ‘u sindach: a lavà ‘a cap ‘o ciucce s’accapezz ‘o tiempe, l’acqua e ‘o sapone! ”.


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