I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni (CE), in quel centro, a seguito di un’articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica per i minorenni di Napoli, hanno eseguito un ordine di applicazione di misura cautelare, emessa dal Tribunale per i minorenni di Napoli, nei confronti di L. C., cl. 1999, di Maddaloni, poiché ritenuto responsabile di estorsione ed usura in concorso, commessi unitamente al padre Lai Giuseppe cl.1975 e ad altri soggetti appartenenti allo stesso sodalizio criminale, già destinatari di provvedimenti cautelari eseguiti in data 9 dicembre 2015. Le investigazioni, avviate nell’aprile 2015, condotte attraverso attività tecniche e dinamiche, corroborate dalle dichiarazioni delle persone offese, hanno consentito di acclarare come il minore, dopo l’arresto del genitore, abbia rivestito un ruolo attivo per garantire la continuità dell’attività illecita. Nello specifico lo stesso, con più azioni delittuose, ha provveduto alla riscossione dei ratei usurai, nonché alle richieste estorsive nei confronti di commercianti e operai, tutte vittime già note all’organizzazione camorristica oggetto d’indagine. L’arrestato è stato accompagnato presso la comunità “casa Pinardi di Caserta”, su disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
I Carabinieri della Stazione di Gricignano di Aversa (CE), unitamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta e all’Unita Operativa di Prevenzione Lavoro dell’ASL di Aversa, hanno deferito in stato di libertà gli amministratori di due società della zona ASI di Carinaro (CE). Il deferimento è scaturito a seguito del controllo di un capannone industriale adibito alla produzione calzaturiera, operante in Carinaro, dove sono state riscontrate inosservanze delle norme in materia di prevenzione, sicurezza ed igiene dei luoghi di lavoro.
Gli accertamenti hanno inoltre permesso di rilevare la presenza di 11 lavoratori in nero su di un totale di 23. Pertanto è stata disposta la sospensione dell’attività produttiva con conseguente applicazione di sanzioni ammnistrative per un totale di 18.500,000.
Infine, a seguito delle violazioni accertate, è stato sottoposto a sequestro preventivo l’intero opificio, comprensivo delle attrezzature per la manifattura e relativi macchinari, risultati privi di certificazione di conformità e di libretto d’uso e manutenzione.