“Il trasferimento della Conservatoria dei
registri immobiliari a Caserta costituisce un’assurdità dal punto di vista
pratico e finanziario ed è una palese violazione della legge”. Lo afferma il
sindaco Biagio Di Muro, che spiega: “Mi giunge notizia che i locali individuati
nel capoluogo non sarebbero immediatamente idonei all’uso. Devo supporre che
dovranno essere sostenute ingenti spese, su un bene privato, mentre l’ex
convento di Piazza San Francesco (che la Seconda Università sta liberando) è
già in gran parte a norma. Potrebbe infatti essere utilizzato il piano terra
per i locali di deposito dei registri e per il front-office, mentre al piano
superiore sarebbero tranquillamente allocati gli uffici”.
Sulla vicenda è intervenuta anche la
deputata Camilla Sgambato, preannunciando una interrogazione parlamentare e
sottolineando che l’utilizzo dei locali dell’ex carcere avrebbe costi
decisamente inferiori per le casse pubbliche e che, comunque, le eventuali
spese sostenute resterebbero su un bene demaniale e non su un immobile privato:
il recupero dell’intero complesso potrebbe inoltre rappresentare un’opportunità
per ospitare anche gli uffici finanziari dell’Agenzia delle Entrate.
“A parte l’evidente assurdità sul piano
finanziario – aggiunge il sindaco Di Muro – va tenuto in considerazione quanto
dispone la legge 69/2009 che all’articolo 64 stabilisce con chiarezza che
restano confermate le sedi operanti in città sedi di tribunale. E’ evidente,
infatti, che la Conservatoria debba restare a Santa Maria Capua Vetere anche
per un fatto meramente pratico di vicinanza con gli uffici giudiziari”.