Operazione “VARIANTE INATTESA”
Nella mattinata odierna, i Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno eseguito due
provvedimenti cautelari emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Roma,
nei confronti del noto imprenditore di origini siciliane Pietro Tindaro MOLLICA (classe ’61),
attivo nel settore delle opere pubbliche su scala nazionale, tanto da avere vinto nel tempo
appalti per centinaia di milioni di euro. Oltre all’arresto in carcere del MOLLICA, le Fiamme
Gialle stanno anche eseguendo il sequestro di beni per circa 108 milioni di euro e decine di
perquisizioni in tutta Italia.
L’operazione odierna, convenzionalmente denominata “VARIANTE INATTESA”, dal gergo
degli appalti, interviene all’esito di complesse indagini coordinate della Direzione Distrettuale
Antimafia della Procura della Repubblica di Roma e svolte dal Nucleo di Polizia Tributaria
della Capitale, che hanno consentito di accertate plurime fattispecie di reato di bancarotta
fraudolenta per distrazione aggravata, estorsione ed interposizione fittizia. Per arrivare a tali
importanti risultati fondamentali si sono rivelate le intercettazioni telefoniche, gli accertamenti
economico-patrimoniali e finanziari, le acquisizioni documentali presso enti pubblici, l’attività
dinamica sul territorio, i sopralluoghi, i pedinamenti e le audizioni delle persone informate sui
fatti eseguite dagli specialisti del G.I.C.O. (Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata).
L’attività investigativa volta ha consentito di ricostruire l’operatività criminale del gruppo
capeggiato da Pietro Tindaro MOLLICA, imprenditore di origini siciliane operante nel settore
degli appalti pubblici da almeno un ventennio, amministratore di fatto delle aziende
destinatarie dell’odierno provvedimento di sequestro, seppur fittiziamente intestate a
prestanome (parenti e/o soggetti terzi).
Più in particolare, ricostruendo le vicende gestionali del Consorzio AEDARS Scarl con
sede in Roma, si è tra l’altro accertato che, nel corso nel corso del decennio 2003-2013, lo
stesso si fosse aggiudicato una serie di importanti appalti pubblici, su scala nazionale, tra cui
spiccano le commesse, allo stato ancora in fase di esecuzione, indette dall’Ufficio del
Commissario Straordinario Delegato per il rischio idrogeologico nella Regione Calabria,
dall’ADR - AEROPORTI DI ROMA SPA, dall’ANAS SPA – Sicilia, dalla Regione Sardegna, dalla Provincia di Reggio Calabria, dalla Provincia di Siracusa, dal Comune di Sessa
Aurunca (CE), dal Comune di Rosarno (RC) e dal Comune di Ciampino (RM), con un valore
attuale degli appalti già vinti pari ad oltre 118 milioni di euro.
Parimenti, è stata accertata la riconducibilità al MOLLICA anche delle società FRACLA
S.p.a. (già FRACLA S.r.l.), con sede a Roma, e OPERAE S.r..l, con sede a Venezia,
aziende peraltro consorziate alla citata AEDARS ed anch’esse attive negli appalti pubblici;
tutte, secondo ipotesi d’accusa, strumentalmente utilizzate per porre in essere illecite
condotte riferibili a fatti di bancarotta concordataria fraudolenta per distrazione aggravata.
Le reiterate condotte illecite acclarate e dettagliatamente ricostruite dai finanzieri del Nucleo
Polizia Tributaria di Roma, consentivano di apprezzare il concreto ed attuale pericolo
ascrivibile in capo al dominus Pietro Tindaro MOLLICA, intento alla spoliazione dei beni
delle nominate aziende, anche favorito dai propri consulenti, legali e contabili.
In pratica, all’esito delle investigazioni, è emerso come il Pietro Tindaro MOLLICA, al
vertice della struttura societaria investigata, amministratore di fatto del CONSORZIO
AEDARS e delle collegate FRACLA S.p.a. e OPERAE S.r.l., conscio dell’impossibilità
assoluta di comparire formalmente nelle società per instaurare rapporti negoziali con la
Pubblica Amministrazione, a causa dei suoi trascorsi giudiziari, abbia utilizzato un consorzio
e società fittiziamente attribuite ad altri per continuare scientemente ad operare, da svariati
anni, nel remunerativo settore degli appalti pubblici.
Tale assetto societario non era però sfuggito agli investigatori tanto che l’ente consortile era
stato destinatario di due interdittive antimafia emesse dalla Prefettura di Roma, tuttavia
annullate dal TAR Lazio e dal Consiglio di Stato.
Nel corso delle indagini sono altresì emerse responsabilità penali del MOLLICA e dei suoi
sodali anche in ordine ad ulteriori episodi di estorsione e di bancarotta fraudolenta,
conseguenti al fallimento della TRIVELLA S.r.l. (già consorziata dell’AEDARS), dichiarata
fallita con sentenza del Tribunale di Roma in data 9 febbraio 2012.
In sintesi, con l’odierna operazione, i Finanzieri del G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria
di Roma hanno dato esecuzione ai seguenti provvedimenti emessi dal Tribunale della
capitale su richiesta della locale Procura della Repubblica:
ordinanza applicativa di misura cautelare della custodia in carcere, nei confronti di
Pietro Tindaro MOLLICA, per i reati di bancarotta fraudolenta per distrazione aggravata
ed estorsione;
ordinanza applicativa di misura cautelare personale in carcere e reale, sempre nei
confronti del medesimo MOLLICA, per i reati di bancarotta concordataria fraudolenta per
distrazione aggravata, interposizione fittizia di beni, con contestuale:
sequestro preventivo in funzione di confisca obbligatoria:
75% del fondo consortile, intero complesso aziendale e tutti i beni del
CONSORZIO STABILE AEDARS di Roma (composto, allo stato, da nr. 5
partecipazioni societarie, due unità immobiliari site in Patti, cinque auto/motoveicoli,
contratti in essere con le Stazioni Pubbliche Appaltanti, pari a € 117.286.835,00); capitale sociale, intero complesso aziendale e tutti i beni della FRACLA S.p.a. di
Roma (composto, allo stato, da nr. 2 partecipazioni societarie e nr. 8 unità
immobiliari, site a Piraino e Varese);
capitale sociale, intero complesso aziendale e tutti i beni della OPERAE S.r.l. di
Venezia (composto, allo stato, da nr. 2 unità immobiliari site a Brolo, n. 2
partecipazioni societarie, contratti in essere con le Stazioni Pubbliche Appaltanti,
pari a € 1.052.881,00;
24 perquisizioni tra Lazio, Sicilia e Veneto, nei confronti di n. 14 indagati e delle aziende
destinatarie dei provvedimenti di sequestro, con contestuale notifica delle informazioni di
garanzia.