Questa mattina, la Squadra
Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore dr. Alessandro TOCCO, ha
notificato un’ordinanza dispositiva della misura coercitiva del divieto di
avvicinamento alla persona offesa ed ai luoghi da questa abitualmente
frequentati nei confronti di C.S., cl. ’58, res. a Caserta, disoccupato.
Il provvedimento cautelare è
stato emesso dall’Ufficio del G.I.P. presso il Tribunale di S. Maria C. V.
(CE), su richiesta della Procura sammaritana, in relazione ai reati di
maltrattamenti, atti persecutori e lesioni personali aggravate dai motivi
abbietti, al termine di una delicata indagine condotta dagli investigatori
della sezione della Squadra Mobile specializzata in “violenze di genere” che
hanno svelato oltre due decenni di violenze e sopraffazioni psicologiche di cui
è stata vittima la ex moglie dell’indagato.
Le indagini avevano origine
proprio dalle recenti denunce della donna la quale, dopo oltre 20 anni di
matrimonio, gli ultimi 15 dei quali costellati da violenze pressoché
quotidiane, esasperata dalle persecuzioni dell’ex coniuge, proseguite anche
dopo una sofferta separazione, aveva trovato il coraggio di rivolgersi alle
forze dell’ordine.
In particolare, gli
investigatori hanno appurato che l’uomo, dedito al gioco d’azzardo ed all’abuso
di alcol, per anni, abitualmente, sottoponeva la consorte ad ogni forma di
prevaricazione fisica e psicologica, con ingiustificate e brutali aggressioni
con pugni, calci e schiaffi ed insulti di ogni genere, senza neppure tenere
conto della presenza dei tre figli nati dall’unione.
Particolarmente toccanti
risultavano proprio le testimonianze dei figli, i quali rivelavano che, con il
trascorrere del tempo e l’età, proprio per evitare alla madre le violenze del
padre, le evitavano di restare da sola in casa, soprattutto quando l’uomo
rientrava sotto l’effetto dell’alcol.
La vittima rivelava anche di
avere denunciato in alcune circostanze le violenze subite, ma di avere poi
rimesso le relative querele nell’interesse dell’unità familiare.
Poi, di fronte all’ esasperata
escalation di violenze, terrorizzata dal pericolo che il marito potesse
arrivare alle estreme conseguenze, grazie anche al conforto della madre e dei
figli, nel 2010 riusciva ad ottenere la separazione.
Ma neppure l’interruzione
della relazione coniugale arrestava le violenze.
Infatti, C.S., iniziava a
porre in essere una serie infinita di atti persecutori, consistiti crudeltà in
pedinamenti ed appostamenti, presso l’abitazione ed il luogo di lavoro, della
donna; nel ripetuto invio di sms dal contenuto diffamatorio e intimidatorio; in
insulti e minacce all’incolumità fisica posti in essere anche pubblicamente ed
in presenza di terze persone e, negli ultimi mesi, in alcune aggressioni fisiche,
anche nella pubblica via, culminate nel tentativo di colpirla con un coltello,
senza riuscirvi per la pronta reazione della donna.
Di fronte a tali
manifestazioni di ossessiva brutalità, la vittima, finalmente decideva di
denunciare la sua vicenda personale, dando il via ad una scrupolosa indagine,
coordinata dalla Procura di S. Maria C.V. (CE), e condotta dagli “specialisti”
della Squadra Mobile, che, in breve tempo, ha portato all’adozione di un primo
provvedimento cautelare.