Villa Literno (CE) – I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile
della Compagnia di Casal di Principe, unitamente a quelli del Gruppo Tutela
Lavoro di Napoli e Nucleo Ispettorato del Lavoro di Caserta, hanno sequestrato
un opificio clandestino nascosto nel seminterrato di una villa, all’interno del
quale lavoravano in nero 5 cittadini cinesi, deferendo in stato di libertà il
gestore per “violazioni alla normativa in materia di lavoro nonché
igiene e sicurezza sui luoghi di lavoro”.
Nell’ambito di una serie di controlli, effettuati a capannoni e
fabbricati in cui si nascondono attività artigianali irregolari, i Carabinieri
hanno fatto irruzione all’interno di una villa in via Vecchia Aversa,
identificando all’interno 5 cinesi intenti a confezionare scarpe.
L’attività artigianale, gestita da una donna di nazionalità cinese
di 31 anni, era priva di alcuna autorizzazione ed esercitata in totale
difformità alla normativa di sicurezza e igiene sui luoghi di lavoro;
all’interno dell’opificio erano presenti ben nove postazioni di lavoro, ricavate
in uno spazio limitato, privo di finestre di areazione e di servizi igienici,
con la presenza di numerosi materiali altamente infiammabili che arrecavano un
grave rischio all’incolumità degli operai, naturalmente privi di contratto di lavoro.
Al
gestore dell’attività sono state inoltre contestate 40 prescrizioni penali con
sanzioni per un importo complessivo di euro 224.460,80, elevate sanzioni
amministrative per l’importo complessivo di euro 19.250,00 e recuperati
contributi e premi assicurativi per euro 10.000,00.
Il locale seminterrato adibito a “opificio clandestino” è stato sottoposto a sequestro preventivo. Sono
in corso ulteriori accertamenti finalizzati a verificare il ruolo di eventuali
altri soggetti interessati alla gestione dell’attività, oltre alla donna già denunciata.
Nell’ultimo anno i carabinieri della
Compagnia di Casal di Principe, nel corso di attività analoghe, hanno rinvenuto
e sottoposto a sequestro complessivamente ben 4 opifici clandestini tutti gestiti
da cittadini cinesi.