Ho letto su "Cronache di Caserta" di stamane l'articolo in cui si annuncia il mio passaggio all'UDC e, quindi,l'uscita dalla maggioranza. In merito a quanto scritto, tengo a precisare che io sono già iscritto all'UDC, ne condivido pienamente il progetto politico e sono in ottimi rapporti con la dirigenza provinciale. In ambito cittadino sono legato alle Associazioni che hanno vinto le elezioni amministrative del maggio 2011 ed hanno determinato l'elezione del Sindaco Biagio Di Muro.Le stesse Associazioni che hanno portato avanti, da quasi cinque anni, una battaglia di legalità , finalizzata allo sviluppo ed alla rinascita della città di Santa Maria Capua Vetere. Le alleanze e gli apparentamenti che hanno determinato la nascita di questa maggioranza condizionano, non poco, l'azione del Governo cittadino che si vorrebbe molto più incisiva e conforme al programma elettorale. Io credo che il mio passaggio all'UDC possa intervenire solo nell'ambito di un discorso più ampio e con connotazioni politiche e programmatiche ben precise; un discorso che è già iniziato e che dovrebbe sposare le tesi che le Associazioni hanno portato avanti e che sono state alla base della campagna elettorale. L'UDC sammaritano ha mancato ad un appuntamento molto importante e, solo attraverso la presa in carico dei veri problemi della città, scaturiti dall'azione di alcuni personaggi che ora vi militano e che ora vogliono assurgere a paladini di una legalità che hanno calpestato, si potrebbe arrivare ad un connubio che andrebbe solo nell'interesse della città e del partito di cui mi sento parte integrante per la mia storia politica. Oggi le Associazioni sono la maggioranza che governa la città ed io rappresento le Associazioni, quindi io sono la maggionza. Se questa maggioranza darà prova di mantenere i patti con il Popolo Sammaritano, io e le Associazioni rimarremo maggioranza, altrimenti saremo liberi di prendere le decisioni che riterremo più opportuno..
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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