La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 11 maggio 2011

CAPORALATO A ROSARNO - FERMATO EXTRACOMUNITARIO DALLA SQUADRA MOBILE DI CASERTA

In data 10 maggio 2011, in Casal di Principe (CE), a seguito di prolungati servizi di appostamento e pedinamento, personale della Squadra Mobile di Caserta, operando in stretta sinergia con la Squadra Mobile di Reggio Calabria ed il Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro (RC), traeva in arresto BENSID Aissa nato il 07/09/1970 in Algeria e residente a Rosarno (RC), in esecuzione del provvedimento di Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare della Custodia in Carcere emessa dal GIP dott. Fulvio Accurso in data 05.05.2011 nell’ambito del Procedimento penale n. 969/11 RGNR mod. 21 iscritto presso la Procura della Repubblica di Palmi e nr. 830/11 RG GIP del Tribunale di Palmi Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari.

Le indagini, condotte da personale del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro e coordinate dal Procuratore Capo della Repubblica di Palmi dr. Giuseppe Creazzo e dal Sostituto Procuratore Dr. Andrea Papalia, consentivano di accertare che Bensid Aissa, in occasione dell’incidente probatorio ammesso nell’ambito del p.p. nr. 1585/10 RGNR mod 21 (cosidetta operazione “Migrantes” eseguita dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria con il concorso delle altre Forze di Polizia) celebratosi presso il Tribunale di Palmi in data 15 marzo 2011, recandosi presso l’abitazione di un teste di origine extracomunitaria, dopo averlo prelevato e accompagnato presso il Palazzo di Giustizia, ove quest’ultimo doveva rendere testimonianza, lo minacciava gravemente e reiteratamente, costringendolo a ritrattare le dichiarazioni rese nei suoi confronti a suo tempo dal testimone agli Ufficiali di P.G. circa l’illecita attività di “caporalato” e di favoreggiamento e sfruttamento dell’immigrazione clandestina posta in essere dal Bensid Aissa, inducendolo così a commettere i delitti di falsa testimonianza e calunnia e altri delitti contro l’Amministrazione della Giustizia.

Le indagini immediatamente avviate dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Gioia Tauro e dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria a seguito della emissione della misura coercitiva sopra citata facevano acclarare che il Bensid Aissa, da Rosarno si era trasferito in provincia di Caserta, stabilendosi nel comprendorio di Casal di Principe, dove, nel pomeriggio del 10 maggio, a seguito di pazienti indagini, veniva rintracciato e catturato da personale della Squadra Mobile di Caserta.

Bensid Aissa in data 26 aprile 2010 era stato destinatario di misura coercitiva nell’ambito del p.p. nr. 1585/2010 (Operazione Migrantes) . Come si ricorderà, l’Operazione di Polizia Giudiziaria denominata “Migrantes” era stata il frutto di una complessa ed articolata attività investigativa svolta congiuntamente dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria e da personale del Commissariato di P.S. di Gioia Tauro nonché dalle altre Forze di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza, sul triste fenomeno del cd. “caporalato”, manifestazione evidente dello sfruttamento di manovalanza, per lo più agricola, con metodi di arcaica sottomissione dei lavoratori alle volontà dei loro capi, in spregio di ogni basilare norma sulla regolamentazione delle prestazioni lavorative esistente nelle moderne società.

Le attività investigative, coordinate dalla Procura della Repubblica di Palmi nella persona del Procuratore Capo Dr. Giuseppe Creazzo e dai Sostituti Dr. Andrea Papalia e Dr. Stefano Musolino, con il supporto di intercettazioni telefoniche, venivano avviate parallelamente a quelle sui gravi disordini che si sono verificati a Rosarno nel gennaio 2010, quando, a seguito del ferimento di un cittadino extracomunitario originario del Togo, AYIVA SAIBOU Sabitiou, colpito nella zona inguinale da un pallino sparato da un’arma ad aria compressa, la folta comunità di africani, impiegata saltuariamente nelle campagne della Piana per la raccolta di agrumi e mandarini, inscenava una vibrante manifestazione di protesta che, nel giro di poche ore, si trasformava in una vera e propria rivolta contro la popolazione locale.

All’esito di tali attività era stato possibile individuare una serie di condotte, poste in essere da diversi soggetti, tra italiani e stranieri nordafricani, che avevano confermato come, alla base delle proteste e degli episodi di violenza sopra descritti vi fossero le condizioni di assoluta subordinazione in cui versavano i migrantes, finiti nelle mani di persone che, sotto gravi minacce di ritorsioni, imponevano opprimenti ed inique condizioni lavorative.