Questa mattina, la Squadra Mobile di Caserta ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Distrettuale partenopea, nei confronti delle persone di seguito elencate:
1. DI PALMA Vincenzo, nato a Marcianise (CE) il 15.11.1976, detenuto;
2. DI PALMA Lorenzo, nato a Santa Maria C. V. (CE) il 21.09.1982, germano di Vincenzo, detenuto;
3. TIGLIO Mario, nato a Santa Maria C. V. (CE) il 31.01.1956, detenuto,
già arrestati in flagranza, per il reato di favoreggiamento personale, il 28 marzo scorso, in occasione della cattura del latitante MORELLI Carmine, nato a Santa Maria C. V. (CE) il 30.04.1978.
MORELLI, killer spietato ed esponente di spicco del clan dei Casalesi-ala SCHIAVONE, era stato arrestato, a conclusione di serrate indagini, a seguito di un’irruzione della Squadra Mobile in un’abitazione di Via Perla di Santa Maria C. V. (CE) nella disponibilità dei citati fratelli DI PALMA e del TIGLIO.
Il provvedimento cautelare accoglie le motivazioni in precedenza formulate dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria C. V. (CE) che, chiamato a pronunciarsi in sede di convalida dell’arresto, emetteva un provvedimento restrittivo in via d’urgenza, disponendo contestualmente la trasmissione degli atti alla Procura Antimafia di Napoli, attesa la contestazione agli arrestati dell’aggravante di cui all’art. 7 L. 203/91, che determinava la competenza territoriale del GIP presso il Tribunale di Napoli in funzione distrettuale.
La nuova misura restrittiva è scaturita dalla richiesta di reiterazione del provvedimento cautelare a carico dei predetti da parte dei P. M. della D.D.A. di Napoli, sulla scorta delle risultanze investigative acquisite dalla Squadra Mobile di Caserta, anche attraverso i servizi di intercettazione, nel corso delle indagini condotte per la cattura del MORELLI, che hanno permesso di rilevare lo stabile e continuo aiuto fornito dai citati fratelli DI PALMA e dal TIGLIO al latitante, al fine di consentirgli di sottrarsi alle ricerche delle forze dell’ordinee ed evitare la cattura. Tali risultanze hanno permesso la configurabilità a carico degli arrestati dell’aggravante del c. d. metodo mafioso, ai sensi dell’art. 7 Legge n. 203/1991 in quanto l’azione di favoreggiamento è stata perpetrata con la finalità di agevolare il sodalizio criminale di stampo camorrista dei Casalesi di cui il MORELLI è ritenuto elemento di spicco.