“La mia candidatura a sindaco è un forte segnale contro le speculazioni edilizie ed urbanistiche, contro gli affaristi e i palazzinari, contro i faccendieri degli ultimi anni e contro chiunque voglia solo minimamente immaginare di continuare a speculare sul territorio sammaritano!”L’architetto Biagio Maria Di Muro- candidato sindaco sostenuto da una vera e propria corazzata di dieci liste- non ha peli sulla lingua: nell’antica Capua bisogna girare pagina prima che sia troppo tardi. E per farlo, c’è la necessità di un sindaco che- sull’orme familiari- sia innamorato di Santa Maria Capua Vetere.“La nostra città è in preda a una crisi economica senza precedenti dal dopoguerra ad oggi- spiega il professionista- per cui il tasso di indigenza è realmente salito alle stelle e, ormai purtroppo, tange anche famiglie che, neanche tanti anni fa, sembravano al riparo dai risvolti economici negativi. Santa Maria è affamata di lavoro. Tantissimi giovani e meno giovani, incontrano enorme difficoltà a tirare avanti, e molti di loro rinunciano a formarsi una famiglia perché non saprebbero come sostenerla. Detto questo, la futura amministrazione avrà l’obbligo morale e politico di sostenere gli indigenti e i diseredati e di porre in essere tutti gli accorgimenti affinchè fabbriche e industrie possano tornare a produrre lavoro e benessere collettivo.Il mio, dunque, è un impegno che va in questa direzione e che non tentennerà- così come non è vacillato in passato- davanti proposte indecenti e sirene tentatrici. Santa Maria è stata svenduta per troppi anni, sacrificata sull’altare dei politici extracomunitari e della plutocrazia che ha sostituito il ruolo basilare della politica stessa, ora è tempo che la città sia restituita ai sammaritani. E che l’intera comunità possa risalire la china grazie a una amministrazione e a un sindaco che si impegni con costanza, serietà e determinazione"
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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