Una viaggio per l’Europa per eludere i controlli doganali e far giungere a destinazione lo stupefacente.
Questo era l’intento dell’organizzazione che ha inviato in Turchia un cittadino lituano di 25 anni a ritirare i due chili di eroina.
Una volta consegnato il prezioso carico i fornitori hanno dato a Budejus Mindaugas una “vacanza premio” che prevedeva il soggiorno di un paio di notti in alcune delle più belle capitali europee.
Infatti, dopo aver trascorso tre giorni ad Istanbul, ove è stato ritirato lo stupefacente, il corriere è stato inviato a Bucarest e successivamente a Praga, località da cui ha poi preso un aereo per Bologna.
Tale escamotage è di sovente utilizzata dalle organizzazioni criminali per evitare alle Forze di polizia di tracciare i “mulos” facendone perdere in tal modo le tracce.
Da Bologna il corriere ha quindi preso un treno giungendo nelle prime ore del pomeriggio del 17 giugno alla Stazione centrale di Napoli ove è stato controllato dai Baschi verdi del Gruppo di Aversa.
I militari delle Fiamme Gialle hanno immediatamente compreso che si trattava di un corriere atteso che il lituano aveva un passaporto rilasciato da pochi giorni.
Lo zaino che aveva al seguito, inoltre, era simile a quello rinvenuto pochi giorni addietro sempre dai Baschi verdi di Aversa. Nell’occasione, erano stati rinvenuti 3 chili di eroina e il corriere era sempre un cittadino dell’est Europa.
Sulla scorta di tali similitudini si è rafforzato il convincimento degli investigatori che sia operante nel territorio una forte organizzazione che, approfittando dello stato di necessità di alcuni soggetti, utilizzi gli stessi per introdurre nel territorio nazionale importanti partite di eroina.
Dall’inizio dell’anno sono oltre 11 i chili di eroina sottoposti a sequestro dai Baschi Verdi del Gruppo di Aversa.
Ciò a testimonianza di un rinnovato prepotente ritorno di quella che era la droga maggiormente in voga negli anni 70 spesso associata anche a numerosi decessi causati da tagli fatti male per consentirne una maggiore rimuneratività.