La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 5 maggio 2010

GAZZETTA DI CASERTA - COME TALEBANI DI AL QAEDA . INFANGANO IL NOME DEL VESCOVO DI CASERTA . CACCIAMOLI VIA - ROMPONO L'EQUILIBRIO CITTADINO

Si è sempre detto che i figli non devono pagare i misfatti dei padri , anzi devono essere aiutati. La cosa però non è valsa per la Gazzetta di Caserta, che ha pubblicato un servizio sul matrimonio di giovani ragazzi dove tutto mi aspettavo , ma non quello di infangare il nome di un vescovo per giunta di Caserta in prima pagina. Ai colleghi della Gazzetta di Caserta dico “ vergognatevi “ perchè la religione cristiana e più precisamente la chiesa non fa distinzioni fra persone normali e figli di camorristi che non devono pagare per gli altri, ma soprattutto il capo della chiesa facente funzioni della diocesi di Caserta che in quel momento ha unito in matrimonio due giovani . I matrimoni poi sono eventi  privati e non pubblici .   

Chi ha pubblicato i due servizi deve essere considerato/a un talebano seguace di Al Qaeda degno di essere un terrorista .

Non desidero affondare il dito nella piaga , ma proprio qualche giorno fa, un pubblicista della Gazzetta di Caserta ha fatto la sua figura nella conferenza stampa dopo l’incontro dei Ministri Maroni e Alfano con i vertici territoriali . I giornalisti presenti, infatti, hanno rivolto soltanto due domande . La prima proprio del collega della gazzetta che ha rivolto al ministro Maroni, la domande sulle presunte  risultanze investigative e i nomi dei presunti indagati politici della città dopo il sequestro delle schede elettorali, come se fosse un fatto acclarato, ma evidentemente il giornalista non conosceva le ome basiliare di un diritto penale e costituzionale . Un gesto di stizza del procuratore capo della repubblica di Napoli e una risposta alquanto scocciata ha liquidato il giornalista con un “ sono in corso indagini e nomi sono coperti da segreto istruttorio “. Mi meraviglio come un giornale come la Gazzetta di Caserta abbia modo di far scorrazzare in un lungo ed in largo persone del genere , evidentemente non è un cristiano o cattolico . Cacciamo da Caserta queste persone che rompono l’equilibrio cittadino. E mi fermo qui, perché oramai il giornale è considerato un vero e proprio carta straccia.