La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 1 aprile 2010

CAMORRA A MARCIANISE. OMICIDIO PICCOLO - ERGASTOLO A MUSONE E CIRILLO 15 ANNI DI RECLUSIONE A ANTONIO GERARDI . IN UDIENZA PRELIMINARE ERA STAO COMNDANNATO DOMENICO BELFORTE , MA VENNE ASSOLTO IL FRATELLO SALVATORE

Marcianise. Omicidio Giovanni Piccolo , la terza corte di assise del tribunale di Santa Maria Capua Vetere condanna all’ergastolo Pasquale Cirillo e Vittorio Musone , ma al collaboratore di giustizia Antonio Gerardi la corte lo condanna a 15 anni di reclusione. Furono incastrati dagli agenti della squadra mobile di Caserta l’8 marzo 2007 con l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia a carico anche di Domenico Belforte, 50 anni, di Marcianise, Salvatore Belforte, 47 anni. In particolare la sera del 5 dicembre 1997, a Marcianise, in un agguato di chiara matrice camorristica perse la vita nella propria abitazione, raggiunto da più colpi di arma da fuoco Giovanni Piccolo, all’epoca elemento di vertice del gruppo Piccolo alias dei “Quaqquaroni”, che si contrappone, per il controllo delle attività criminali nel comune di Marcianise e zone limitrofe,proprio al clan Belforte. Il 17 luglio 2008 si era concluso l’udienza preliminare con una condanna all’ergastolo e un’assoluzione la tranche del processo, celebrato con il rito abbreviato, che vedeva imputati davanti al gup Sergio Marotta i boss Domenico e Salvatore Belforte: il primo condannato all’ergastolo e il secondo assolto.. I provvedimenti, emessi su richiesta della Direzione distrettuale di Napoli, a conclusione di indagini della polizia, erano basate anche sulle rivelazioni di collaboratori di giustizia, furono notificate oltre che ai fratelli Domenico e Salvatore Belforte anche a Vittorio Musone e a Pasquale Cirillo.