Non meno di qualche settimana fa
la struttura ospedaliera di Caserta è stata citata ancora una volta
negativamente , per i noti episodi di carattere giudiziario – amministrativo, in
alcuni programmi di informazione televisiva
, ma ciò che stiamo per raccontarvi ha il sapore non di una vendetta , ma di
una constatazione di fatto professionale avvenuta qualche giorno fa proprio nell’ospedale
di terra di lavoro “ sant’Anna e san Sebastiano di Caserta .
Da quando sono accaduti episodi giudiziari , l’ospedale
di Caserta vive giorni difficili anche in corsia , ma proprio perché sono
accaduti fatti ed episodi di carattere giudiziario, il personale medico e
paramedico del nosocomio casertano cerca di far quadrato intorno alla vita
professionale dando il massimo di se stessi in tutte le sue forme come una squadra
.
Nei Reparti che sono ubicati nella palazzine, i
medici con persale specializzato e il personale
paramedico opera, con dedizione e professionalità
in routine i pazienti giunti nonostante
le sale operatorie , ben tenute siano
poste ai piani alti. Un lotta contro il tempo così come accade nei reparti di
ortopedia , chirurgia , pronto soccorso,
rianimazione e tanti altri .
Toccando con mano una realtà quotidiana
operativa dello stesso Ospedale , dobbiamo constatare che il primo soccorso
eseguito nei confronti di pazienti che giungono giornalmente presso
il pronto soccorso, risulta quanto mai ottimo , anche se l’attesa è piuttosto
snervante, ma si sa il presidio casertano è a livello provinciale e molto spesso giungono pazienti anche dall’Hinterland
napoletano soffocando l’assistenza primaria che certamente non si può negare a
nessuno . Ma quando vi è il passaggio dalla
prima assistenza alla cosiddetta “ corsia “ o reparto ecco che si constatano le
condizioni del nosocomio casertano in tutte le sue forme .
Ad esempio le attese agli
ascensori che nella palazzina N dove ha sede il pronto soccorso ,sono abbastanza
snervanti, perché avendo ora a disposizione, un solo
ascensore funzionante per il trasporto infermi ai piani alti, ne funzionavano
due fino a qualche giorno fa, in quello funzionante adesso, ci trasportano di tutto dai malati
sofferenti ai rifiuti ai bambini appena
nati per un consulto pediatrico. Sarebbe il caso che la Direzione Sanitaria ora
commissariata si attivasse affinchè gli ascensori per il trasporto ammalati vengano ripristinati al più presto.
Non possiamo non esimerci dal constatare che una
volta giunti in reparto , benchè sia stato arredato in maniera egregia , e tenuto nella
pulizia , veniamo turbati da ingressi obsoleti e cadenti dove in alcuni punti
bisogna stare attenti a non inciampare in qualche piccola buca.
Ma non è soltanto la palazzina N che si trova
in queste condizioni , perché altre palazzine si trovano nelle stesse
condizioni .Nonostante ciò i lavoratori cercano
di dare il massimo cercando di dare un servizio positivo affinchè non venga più apostrofato come un nosocomio
in mano alla criminalità organizzata. Dulcis in fundo, il biglietto da visita dell’ospedale che dovrebbe essere il fiore all’occhiello e
il suo ingresso attraverso un parcheggio asfaltato a metà, perché la prima area
nonostante abbia provveduto il primo proprietario , la seconda parte non è
stata eseguita perché il proprietario che ha dato in concessione con un
contratto di fitto alla cooperativa, ed
esso l’appezzamento di terreno , classificato
come agricolo non si può asfaltare , così se le condizioni meteorologiche non
sono soddisfacenti , i visitatori giungono nel presidio ospedaliero pieno di
batteri sotto le scarpe . Ma l’ospedale non deve essere una struttura asettica?