Nelle prime ore della mattinata odierna, nell’ambito di un‘indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli - Direzione Distrettuale Antimafia, i Carabinieri del Nucleo Investigative del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.l.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nel confronti di tre persone ritenute responsabili di omicidio, tentato omicidio, nonché di porto e detenzione illegale armi da fuoco, aggravati dalla finalità di agevolare Ie attivita del sodalizio criminale di appartenenza. Il provvedimento restrittivo costituisce I'epil0go di un’indagine attraverso cul é stato possibile acquisire gravi e concordanti elementi di colpevolezza a carico degli indagati riguardo a due omicidi commessi a Villa Literno. II primo omicidio é quello di ORABONA Davide cl.71, ucciso il 14 ottobre 1998 all’interno di una tabaccheria con numerosi colpi di pistola; Ia vittima era ritenuta legata a TAVOLETTA Cesare e UCCIERO Massimo, considerati vertici del gruppo camorristico Tavoletta-Ucciero. ll secondo e quello di PECCHIA Gaetano cI.’39, ucciso con colpi di pistola il 16 maggio 2000 davanti al proprio autosalone; Ia vittima era suocero di TAVOLETTA Mario, elemento ritenuto di spicco del clan Tavoletta·Ucciero. Entrambi gli omicidi si inseriscono nel contesto della guerra, con numerose vittime, consumatasi aII‘interno del clan “dei casalesi" tra il 1997 e il 2007 tra i gruppi Tavoletta- Ucciero e Bidognetti che si contendevano Ia supremazia nella gestione delle attivita criminose in Villa Literno. Il gruppo TAVOLETTA era appoggiato dal gruppo scissionista staccatosi dai _ BIDOGNETTI e poteva contare su personaggi di alto spessore criminale. Anche Ia compagine contrapposta era composta da personaggi di Iivello criminale altrettanto elevato.
1. I
Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia di Bellona sono intervenuti
nella tarda serata di ieri in Bellona, presso il ristorante denominato “Forchetta
D’oro”, sito in quella via Nazzario
Sauro ove erano intente a cenare quattro persone I.G. cl. 68, I.L. cl.
65, D.B.F. cl. 77 e F.L. cl. 68, tutte di Casagiove le
quali, per futili motivi, ingaggiavano forte litigio con il proprietario del locale
G.M. cl 88 di Bellona. In breve
tempo, il litigio degenerava in una violenta rissa, a causa del sopraggiungere dei
parenti del titolare dell’esercizio commerciale queste le loro iniziali G.G. cl. 59, G.G. cl. 61 e M.D. cl.
90, tutti del luogo. La colluttazione continuava anche fuori dal locale con il
danneggiamento, mediante mazze di ferro, dell’autovettura Alfa Romeo 147, di
proprietà di uno dei clienti coinvolti nella rissa. Solo l’intervento dei
militari dell’Arma riusciva a sedare gli animi e a riportare la calma. Quasi
tutte le 8 persone coinvolte nella rissa venivano successivamente medicate da
personale del 118 e/o presso l’Ospedale Civile di Caserta per escoriazioni e
contusioni multiple in diverse parti del corpo. Tutti venivano tratti in
arresto in flagranza per il reato di rissa e di resistenza a pubblico
ufficiale, ai quali, in attesa della celebrazione del rito direttissimo,
venivano concessi gli arresti domiciliari tranne G.G. cl. 59 che è stato, invece, ristretto nelle camere di sicurezza
della Compagnia.
2. I
Carabinieri di Mignano Monte Lungo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di
custodia cautelare in carcere emessa dal Tribunale di Cassino (FR) nei confronti
Di Salvo Antonio classe 1961, del luogo. L’ordinanza
scaturisce da reiterate violazioni agli obblighi degli arresti domiciliari a
cui era sottoposto a seguito dell’arresto eseguito a settembre 2012 per reati
in materia di stupefacente. L’uomo è stato associato presso la casa
circondariale di Cassino (FR) a disposizione dall’Autorità Giudiziaria.
In Aversa, i Carabinieri della locale stazione hanno rintracciato ed arrestato
il pregiudicato di Aversa Iavarone Baldo, cl. 1953, in ottemperanza all’ordine
di esecuzione per la carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso
il Tribunale di Napoli, dovendo il medesimo espiare la pena cumulativa di anni
6 (sei) mesi 9 (nove) di reclusione, poiché riconosciuto colpevole dei
reati di detenzione
illecita di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.
L’arrestato è stato quindi associato alla casa circondariale di Santa Maria Capua
Vetere a disposizione dell'A.G.