caserta. Migliorare la vita di tutti coloro che abitano nei quartieri dello Iacp. E’ questo il progetto al quale in questi giorni sta lavorando alacremente il commissario dell’Istituto Autonomo Case Popolari, Vincenzo Melone che ha scritto una lettera a tutti i sindaci dei Comuni in cui insistono i quartieri dell’Ente.
«Restaurare le pietre e dimenticare le persone significa salvare le apparenze esteriori, ma cancellare l’anima delle città».
E’ proprio questa frase, che il grande architetto Renzo Piano pronunciò in occasione della consegna del premio “Cento Città” alla città di Casagiove per la ristrutturazione del quartiere Borbonico, che spiega le intenzioni del commissario Melone pronto a istituire una cabina di regia per lavorare con i Servizi Sociali dei Comuni con la finalità di migliorare o prevenire situazioni di solitudine ed emarginazione, per rivitalizzare i quartieri e stimolare la nascita di forme aggregative e solidali nella popolazione.
“Fino ad oggi - spiega Melone - sono stati effettuati molti lavori di ristrutturazione in tutti i comuni di nostra competenza ed altri stanno per essere messi in campo. Credo, però, che, attualmente, dare una casa non basti più, ecco perché come commissario straordinario dello Iacp di Caserta ho deciso di istituire una rete di supporto integrato che riesca a potenziare il binomio casa-solidarietà.
C’è bisogno di mettere in moto un grande processo culturale per affermare una nuova cultura dell’abitare, che sappia legare inscindibilmente assieme la qualità dell’edificio, il conforto che esso offre, la qualità e la sicurezza e la qualità sociale dell’abitare e del vivere. E questo percorso è importante farlo assieme ai primi cittadini di Terra di Lavoro visto che la politica troppe volte ha dimostrato di interessarsi a questi quartieri solo durante le campagne elettorali”.
“Questo paese – continua Melone - per anni, ha lasciato campo libero alla speculazione di grandi e piccoli “palazzinari”, che hanno violato e snaturato le nostre città. Spesso per investire capitali, puliti o sporchi, si è costruito senza pensare alla qualità degli edifici, alla loro efficienza energetica, al loro inserimento nel contesto urbano e di conseguenza, sono cresciuti come funghi quartieri ghetto e dormitorio. Il mio intento è quello di umanizzare i nostri rioni”.