Una mancata kermesse, quella andata in scena ieri sera. Nella sala alcuni sindaci dei paesi viciniori, eletti legittimamente nelle file del centro destra, hanno fatto da corona, nell’assenza totale della cittadinanza, intorno a Giudicianni e ai suoi nuovi precettori. Una commedia vuota per un’operazione scellerata, quella fatta a S. Maria C.V., senza valore e senza valori; una messa in scena a tratti esilarante, quando taluno ha provato anche a fare riferimento a un supposto volere dell’elettorato. Ma dico: hanno dimenticato quei signori che il centrodestra neanche andò in ballottaggio tre anni fa e che soli tre mesi fa la città ha eletto due consiglieri provinciali nelle liste del PD? Probabilmente, se provassero a scendere dalla loro torre eburnea e chiedessero in giro, agli elettori veri, comprenderebbero il ribrezzo che ha suscitato il voltafaccia consumatosi in Città. Basta. Non se ne può più di un Sindaco che continua a ripetere come una giaculatoria di essere stato abbandonato, di non aver potuto esprimere il meglio di sé perché bloccato. Ma da chi? Quando? Ce lo dica! I bilanci risanati sono stati opera sua e dei suoi consigliori di centrodestra o il frutto virtuoso del concerto tra i consiglieri del centrosinistra? Carta canta: Sindaco si rilegga i verbali delle sessioni del Consiglio Comunale e poi rifletta! Oltre tutto, mi domando: ma capisce il Sindaco che con certe sue affermazioni avvalora l’idea di aver sprecato tre anni e, dunque, di non essere stato una buona guida? Bando alle ciance. Dica piuttosto ai suoi concittadini se il calcio mercato si è chiuso, se ha una maggioranza che ne legittimi gli atti, se ha una qualche idea di sviluppo per la Città, che non si risolva solo in una nuova colata di cemento a favore di chi non sappiamo ancora. Ma ha detto tutto ai suoi nuovi alleati? Ho l’impressione che il bluff sul propagandato nuovo corso non tarderà a disvelarsi. Per parte nostra continuiamo a sperare in un sussulto di dignità politica di Giudicianni: si dimetta e lasci che l’oblio copri gli anni della sua sindacatura.
Avv. Enrico Monaco