Giudicianni ha fatto un’altra figuraccia nell’ultimo consiglio comunale,in cui è mancato il numero legale. Nonostante le rassicurazione di chi lo dirige, passo per passo, non è stato capace di farsi approvare ancora un inutile riequilibrio di bilancio. Oggi tutta la città si aspetta che possa essere intaccata la tenuta di questa Amministrazione ribaltonista e non legittimata dal voto.
Se ciò accadesse non potremmo che compiacerci; finalmente persone che ho sempre reputato serie, darebbero dimostrazione, finalmente, di aver capito (dove scorre il cicero).
Però, a quanto sento dire è solo questione di prezzo. Il mercato delle vacche con una campagna acquisti spregiudicata è in pieno svolgimento.
Chiunque ritiene di essere in buona fede come potrà appoggiare ancora questa maggioranza sbugiardata dai fatti?!!!!. Le persone serie non possano farsi convincere accettando di essere oggetto di questo palese mercimonio. Tutta la città ci guarda e ci giudica. La Magistratura dovrà intervenire.
Chi faceva parte, come me, del PdL e chi ne fa parte ancora, come Rinaldi e Mattuci, è stato costretto a sedere nei banchi del Consiglio insieme a storici avversari politici di cui, è vero, si può avere rispetto, ma verso i quali vi è una profonda diversità di concezione della politica; ma ciò è necessario; tutti dobbiamo unire le forze per mandare a casa chi non è degno di rappresentare la città ed è dannoso per il so sviluppo.
Oggi non ci sono più scuse per nessuno.
Nel Consiglio di domani si conteranno gli uomini ed i venduti.
Perché solo chi è venduto può continuare a tollerare questo stato di cose!!!
Se questo sindaco non avrà il coraggio di farlo, le dimissioni contemporanee di sedici consiglieri sarebbero sufficienti a farlo andare a casa. Dobbiamo dimostrare al Popolo ed alla Magistratura che le persone perbene non ci stanno a sedere negli stessi banchi di chi usa questi metodi per governare la città in modo fraudolento.
Gaetano Rauso
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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