La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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giovedì 2 settembre 2010

OPERAZIONE KAPPA - LA DDA DI NAPOLI CHIEDE PIU' DI 200 ANNI DI RECLUSIONE. DOMANI LA SENTENZA

SANTA MARIA CAPUA VETERE L’operazione antidroga denominata “Kappa” è agli sgoccioli . Ieri mattina davanti alla sezione del tribunale di Santa Maria Capua Vetere presieduto dal Giudice Raffaello Magi si è conclusa la prima fase del processo che ha visto numerosi imputati . Il Pm della Direzione distrettuale antimafia Paolo di Sciuva , per la verità non è stato tenero anzi ha chiesto il massimo della pena in relazione ai capi di imputazione relativamente all’associazione a delinquere finalizzata allo spaccio e detenzione di droga. Più di due secoli di pene detentive . L’operazione fu coordinata dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Santa Maria Capua Vetere, agli ordini del Capitano Carmine Rosciano e dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli. I Carabinieri di Marcianise ha dato esecuzione a 25 provvedimenti nei confronti di altrettante persone indagate per “associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente (marijuana ed hashish), con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare il clan camorristico Belforte di Marcianise”. All’esecuzione dei provvedimenti restrittivi parteciparono circa 200 Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, unità cinofile antidroga ed un elicottero; oltre ad eseguire i decreti di fermo, furono effettuate numerose perquisizioni. L’indagine evidenziò che l’intera provincia di Caserta era pervasa dalla droga e che per gli ingenti introiti derivanti dalla vendita della sostanza stupefacente il clan Belforte, attraverso una fitta rete di uomini, controllava non solo la distribuzione della stessa ma anche il territorio, affermando il proprio predominio anche in questo settore delle attività illecite; individuare il raggio d’azione del cartello oggetto di indagine, che si estende a vari comuni del comprensorio tra Marcianise e Santa Maria Capua Vetere, per il tramite di una ramificata rete di soggetti, gerarchicamente ordinati e collegati tra loro; è stata, infatti, accertata la presenza di diversi livelli nell’attività di approvvigionamento, fornitura e smercio dello stupefacente: