Se devo essere sincero, ciò che è accaduto era già nell’aria quando la nomination vincente del film Gomorra di Matteo Garrone, per il grand Prix di Cannes, l’ha premiata posizionandola sul podio più alto . E’ lì che si è capito che il film di Garrone non aveva vita facile negli States quando si è candidato all’Oscar. Troppe pubblicità di immagine, troppi commenti sui siti internet attraverso lanci giornalistici che hanno soltanto inguaiato un premio Oscar. Neanche De sica ha avuto un pubblicità del genere quando vinse con la Ciociara la statuetta. Secondo alcuni il premio Oscar al film gomorra poteva e doveva venire dagli stati uniti, in modo tale da coronare un successo mediatico costruito sui camorristi doc, che nel momento in cui hanno capito che nella Campania non c’era più nulla da fare, hanno investito in altre regione e stati del nord Europa allontanato il business miliardario da un territorio che ha conosciuto soltanto pubblicità negativa. A tutto questo si aggiungono le operazioni eseguite dalle forze dell’ordine in questi ultimi tempi, dato che l’osservatorio annuale del sole 24 ore posizionava la provincia di Caserta fra quelle ad altro rischio di criminalità organizzata, che non hanno dato gli effetti sperati . La camorra è soltanto un fenomeno locale che è fine a se stesso, poiché gli americani sono convinti che la camorra non deve essere cultura per i giovani , non deve essere storia per gli studenti , non deve essere forma di vita della famiglia modello italiana e europea. Gomorra è stato costruito quando la holding del giornalismo italiano di sinistra era ben vista perché in Italia governavano esponenti del centro sinistra , ma quando è cambiato il governo si sono registrate due cose . La prima che soltanto la casa della Mondadori ci ha guadagnato in questa operazione lasciando solo ed indifeso un giovane giornalista che addirittura si è costruito una minaccia che successivamente non è stata accertata dai magistrati di Napoli . La seconda invece e quella che i colpi di coda avvenuti fino ad oggi con conseguenti proclami , inviati soltanto a “giornalisti prezzolati”,(così come sono stati definiti i colleghi della carta stampata in una richiesta di ricusazione di due boss e presentata da un avvocato Michele Santonastaso) parlo dell’arresto della moglie del boss , oramai cieco Giuseppe Setola e dell’aggravamento della misura della libertà personale nei confronti di Giuseppina Nappa che è stata considerata un vero e proprio capo della camorra, no hanno scalfito l’opinione pubblica di oltreoceano anzi hanno fatto capire ( sempre attraverso lanci e siti internet ) ancor di più che la giustizia italiana è fragile e politicizzata ( sia ben chiaro da non confondere con la magistratura) considerando l’Italia come ai tempi di Mussolini , morto un capo se ne fa un’altro . Parlo in questi termini perché sono un testimone vivente di ciò che è accaduto in aula durante il processo Spartacus al clan dei casalesi. Ne testimonia una richiesta indirizzata al presidente del tribunale dell’epoca per il rilascio delle motivazioni della sentenza di primo grado, che non ha nessun giornalista italiano .
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La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".
DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013
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