Nella mattina odierna, in San Cipriano d’Aversa (CE), Napoli,
Benevento, L’Aquila e Frosinone, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del
Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un provvedimento di
custodia cautelare in carcere, emesso dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta
della Procura di Napoli, Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di
CATERINO Renato detto "0’ ciucc’”, DIANA Massimo inteso "maruzziell"’,
SIMONETTI Marco detto "0’ mussut0", RECCIA Oreste alias "recchie
e lepre" e CERULLO Antonio inteso "0’ putecar·" ritenuti responsabili,
a vario titolo, di estorsione in concorso aggravata dall’utilizzo di armi e di
detenzione e porto illegale di armi, con l’aggravante dell'aver commesso i
fatti col metodo mafioso ed al fine di favorire l'organizzazione camorristica
”dei casalesi", in particolare la fazione riconducibile IOVINE Antonio,
inteso "0’ ninno ”. Il provvedimento cautelare é stato emesso all’esito di
un’articolata attività d’indagine svolta dal citato Reparto dal settembre 2012
al maggio 2015, attraverso attività tecniche e dinamiche ed accertamenti
documentali, corroborate dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia.
Come riportato dal GIP nel provvedimento cautelare, le indagini hanno permesso
di:
- ricostruire le fasi di un episodio estorsivo verificandosi,
il 21.09.2011, nei confronti di un imprenditore edile di San Cipriano d’Aversa (CE),
basata su una richiesta iniziale di 200 mila euro a titolo di tangente, decretata
direttamente da IOVINE Antonio inteso "0’ ninno”, all’epoca dei fatti
latitante, e pretesa a seguito della costruzione di un fabbricato abitativo e
commerciale, edificato in Teverola;
- appurare, a partire dal momento storico dell’ar1·esto del
padre Antonio, la posizione di vertice assunta da IOVINE Oreste in seno alla
predetta fazione. In questa fase un ruolo importante é stato assunto da CERULLO
Antonio, quale custode di un vademecum indicante le ”risorse finanziarie"
per garantire il sostentamento della famiglia IOVINE e di cui ne era a
conoscenza anche DIANA Massimo. In tale contesto, e il CERULLO che mette a conoscenza
Oreste dell’esistenza di vari debiti estorsivi di cui doveva ”beneficiare"
la sua famiglia, tra cui quello del citato imprenditore;
- individuare in SIMONETTI Marco ed in un altro soggetto non
identificato, incaricati direttamente da IOVINE Oreste, per il tramite di
VENOSA Salvatore e RECCIA Oreste, i componenti del gruppo di fuoco che si e
reso responsabile di un atto di intimidazione mediante l’esplosione di colpi
d’arma da fuoco contro il portone dell’abitazione del predetto imprenditore;
- certificare l’apporto al sodalizio criminale de quo di
CATERINO Renato, imprenditore e cugino del predetto boss, quale mediatore nella
vicenda tra IOVINE Oreste e la vittima, e di DI PUORTO Maurizio, quale
riscossore della somma, consegnata in piu tranche e risultata essere di
complessivi 85 mila euro.
Per 4 dei 9 indagati, individuati a seguito delle indagini —
IOVINE Antonio, IOVINE Oreste, VENOSA Salvatore e DI PUORTO Maurizio - non e
stato richiesto alcun provvedimento cautelare, riconoscendo loro i benefici
della collaborazione con la giustizia. Per 4 dei restanti indagati, i
provvedimenti restrittivi in carcere sono stati notificati presso gli istituti
di pena ove erano gia ristretti e, per uno, presso la propria abitazione ove si
trovava in regime di AA.DD..