Caro Direttore del fatto quotidiano..... ti scrivo perchè devi sapere ........
Se qualcuno
dei miei colleghi si crede di aver scoperto l’acqua calda si sbaglia di troppo
.
Un analogo episodio , ma all’epoca non vi era
le intercettazioni, accadde fra il magistrato che all’epoca dei fatti era pm a
Santa Maria Capua Vetere Ferdinando Imposimato e il giudice di indagini preliminari
del tribunale Lello Sapienza . Anche se quest’ultimo non è più in vita fra i due scoppiò l’ira di dio . Imposimato accusò Sapienza di essere colluso con la camorra perché , secondo lui era d’accordo con alcuni camorristi , e
guarda caso successe l’identica cosa che è successo in questi giorni con gli
articoli pubblicati sui vari giornali italiani . La giustizia italiana non ha
fatto una bella figura, anzi come accade in tutti i pubblici uffici , quando
bisogna far fuori qualcuno si creano le lobbie e si fanno scornare i diretti
interessati . E’ proprio quello che accaduto fra i magistrati napoletani e
sammaritani. Siamo alle soglie di una campagna elettorale politica al limite
della sopportazione e certamente la lotta fra magistrati è un tassello in più
per decimare gli eventuali candidati che si andranno a presentarsi e ci sono
anche i magistrati. Cosi come successe fra il compianto gip Lello Sapienza e Ferdinando
Imposimato, i quali si presentarono al collegio uninominale di Caserta con
Riccardo Ventre per il Patto Segni e
Nicolò Cuscunà eletto in Alleanza Nazionale , mentre Ferdinando Imposimato fu eletto
nel Ds e Lello Sapienza con il simbolo
di Forza Italia per 50 voti non
entro alla Camera dei Deputati.
A questo punto debbo pensare che in base alle
accuse formulate al Dottor Donato Ceglie, lui era al corrente di tutta la vita
amministrativa provinciale e soprattutto cittadina della citta’ di Santa Maria
Capua Vetere in alcuni episodi gestendola , quando alcuni sui colleghi però iniziarono le indagini sugli enti locali
e cittadini allora prese il sopraavvento
.