La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 2 aprile 2012

MONDRAGONE CLAN FRAGNOLI - ARRESTATI IN 20 SONO CAMORRISTI

Un'operazione dei Carabinieri di Mondragone contro il clan camorristico Fragnoli-Pagliuca che gestiva lo spaccio di cocaina, hashish e marijuana e riforniva tutto l'alto casertano e il basso Lazio. ha portato all'arresto di venti persone, tra cui anche tre donne, compagne dei capi. Per difendere l'attività di spaccio il clan disponeva di un vero e proprio arsenale: cinque pistole semiautomatiche, un Kalashnikov, due mitragliette Uzi, tre bombe a mano di fabbricazione sovietica, due fucili semiautomatici e un fucile a canne mozze. Ai proventi della droga si aggiungevano anche quelli derivanti dalla creazione e dal mantenimento di un mercato monopolistico nel settore delle onoranze funebri. Una sola e unica ditta collegata al clan poteva lavorare. Stroncato il tentativo di un piccolo imprenditore di affacciarsi nel settore. Minacciato e malmenato fino a fagli cambiare idea. Gli arrestati, investivano in armi da guerra il ricavato dello spazzio di droga in Campania e nel basso Lazio, e con le armi si garantivano poi il controllo assoluto del territorio. Fondamentale, secondo gli investigatori, il ruolo delle donne del clan, soprattutto Gessica Di Marco e Anna Krystina Ogiela, alle quali era affidata la custodia delle armi. Durante la detenzione dei mariti ricevevano lo stipendio spettante agli uomini: 600 euro al mese. "Le imputazioni - scrive nell'ordinanza il gip Emilia Di Palma - dimostrano l'estrema gravità della condotta posta in essere dagli indagati, che hanno letteralmente occupato una gran parte della zona di Mondragone, e vi spadroneggiano in armi, che detengono numerose. Anche se i diversi sequestri sono stati effettuati nei confronti solo di alcuni degli stessi, dal momento che la tecnica utilizzata è quella di nascondere le armi e le munizioni in abitazioni o terreni abbandonati, comunque nella disponibilità e sotto diretto controllo del clan, le intercettazioni riportate nel corpo della richiesta non lasciano dubbi circa la disponibilità di armi che vengono utilizzate con l'obiettivo di intimorire e di risolvere conflitti".

Marciello Rosario, Cascarino Mirko, Cascarino Gennaro, Villoni Antonello, Saulle Amedeo, Di Marco Gessica, Lungo Vincenzo, Verde Francesco, Persechino Giancarlo, Marciello Armando, Clemente Pierína, Clemente Samantha, D'Angelo Gennaro Ogiela Anna Krystyna, Pagliuca Roberto Marciello Vincenzo, Pagliaro Michele La Torre Pasquale La Torre Aldo