Nel corso della serata di ieri, la Squadra Mobile-Sez. distaccata di Casal di Principe, in San Cipriano d’Aversa (CE), a seguito di una insistente attività investigativa e prolungati servizi di appostamento, ha tratto in arresto il pregiudicato SPIERTO Massimo, nato ad Aversa il 29.10.1977, res. a San Cipriano d’Aversa (CE), in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, essendo condannato alla pena di 6 anni di reclusione per associazione mafiosa ed estorsione continuata ed aggravata dal metodo mafioso, reati commessi fino al gennaio 2005. Lo SPIERTO, pregiudicato anche per detenzione di armi da guerra, risulta affiliato al clan VENOSA di San Cipriano d’Aversa (CE). Le indagini condotte dalla Polizia di Stato ne avevano evidenziato l’organico inserimento nel clan dei Casalesi-gruppo VENOSA, all’epoca dei fatti guidato da VENOSA Raffaele, stante la detenzione del “fondatore” del gruppo, lo zio VENOSA LUIGI “o cucchiere”. In particolare, l’arrestato svolgeva il ruolo di emissario del clan nelle attività estorsive, spesso utilizzato dai capi quale tramite per colloquiare con le vittime. Infatti, SPIERO Massimo, oltre che del reato associativo, deve rispondere di due estorsioni consumate in danno di un imprenditore edile e di una ditta di trasporti di San Cipriano d’Aversa (CE). Peraltro, nel luglio 2006, SPIERTO Massimo veniva arrestato in flagranza di reato dalla Polizia di Stato per detenzione di armi e munizioni da guerra, poiché, colpito da un’ordinanza di custodia cautelare per associazione mafiosa ed estorsione aggravata, allorchè
gli investigatori facevano irruzione nella sua abitazione, rinvenivano e sequestravano due fucili mitragliatore Kalashnikov e numerose munizioni per armi da guerra.
Inoltre, nel corso della medesima operazione anticrimine, la Squadra Mobile ha tratto in arresto, in esecuzione di ordine di carcerazione emesso dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli, il pregiudicato MARINO Michele, nato ad Aversa (CE) il 16.11.1967, ivi res., dovendo espiare la pena residua di 2 anni e 5 mesi di reclusione per il reato di ricettazione di targhe ed autoveicoli.