Durante la scorsa notte, ad epilogo di una articolata indagine, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, la Squadra Mobile di Caserta ed il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, con l’ausilio degli equipaggi dei Reparti Prevenzione Crimine e dei bersaglieri della Brigata “Garibaldi” hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nr. 49844/07 R.g.nr.-D.d.a.; nr. 49704/10 R.Gip. e nr. 752/10 R.g. O.c.c., emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli nei confronti di:
1) PASCARELLA Antonio, nato a Caserta il 03.11.1980, res. Cervino (CE), pregiudicato, detenuto;
2) PASCARELLA Filippo, nato in Svizzera il 09.07.1974, residente in Cervino (CE), pregiudicato;
3) PASCARELLA Gennaro, nato a Caserta il 07.07.1987, residente in Cervino (CE), incensurato;
4) VIGLIOTTI Raffaele alias “Carlino”, nato a Maddaloni (CE) il 20.05.1980, ivi residente, pregiudicato, detenuto;
5) GRAUSO Angelo, nato il 19.4.1968 a Maddaloni (CE), ivi res., pregiudicato;
6) ATTANASIO Gennaro, nato a S. Giorgio a Cremano (NA) il 01.11.1979, residente in Napoli – San Giovanni a Teduccio, pregiudicato, detenuto;
7) IADEROSA Giovanni, nato a Caserta il 06.11.1977, residente in Santagata dè Goti (BN), incensurato, militare in servizio al XVII° Reggimneto Agri di Capua;
8) CALATO Biagio, nato a Capodrise (CE) il 23.01.1978, ivi residente, incensurato, militare in servizio al Battaglione Logistico Ariete Pordenone;
9) FURINO Michele, nato a San Felice a Cancello (CE) il 04.06.1986, residente in Maddaloni (CE), incensurato;
10) VOLATILE Carmine, nato a Caserta il 30.01.1986, ivi residente, pregiudicato;
11) SERGIO Giovanni, nato a Maddaloni (CE) il 26.05.1969, ivi residente, pregiudicato;
12) PISCITELLA Michele, nato a Maddaloni (CE) il 18.02.1989, ivi residente, incensurato;
13) MARCIANO Michele, nato a Maddaloni (CE) il 29/05/1979, ivi residente, incensurato;
14) MARCIANO Alberto, nato a Maddaloni il 15.07.1984, ivi res., incensurato;
15) IANNUCCI Alessandro, nato a Caserta il 01.11.1964, residente in Monte San Savino (AR), pregiudicato;
16) CAFARELLI Carmine, nato a S. Felice a Cancello (CE) il 28.04.1981, residente in Maddaloni (CE), pregiudicato;
17) PASCARELLA Luigi, alias “ò professore”, nato a Cervino (CE) il 26.12.1970, residente a Cervino (CE), incensurato;
18) CIOFFI Antonio, nato a S. Felice a Cancello (CE) il 13.01.1966, ivi residente, pregiudicato;
19) BIKETOVA Marina, nata a Kursk Pristen Bobriskovo (Federazione Russa) il 12.02.1978, residente in San Marco Evangelista (CE), incensurata;
20) PACIELLO Francesco, nato a Arienzo (CE) il 22.02.1973, ivi residente, pregiudicato;
21) PALUMBO Antonio, nato a Caiazzo (CE) il 06.03.1969, ivi residente, pregiudicato;
22) PISCITELLI Michele, nato a S. Maria a Vico (CE) il 16.10.1965, ivi residente, incensurato;
23) ESPOSITO Salvatore, nato a Cervino (CE) il 14.10.1963, residente in Maddaloni (CE), pregiudicato;
24) DE SIATO Francesco, nato a S. Felice a Cancello (CE) il 06.05.1985, residente in Maddaloni (CE), pregiudicato;
25) FIORILLO Salvatore, nato a Orta di Atella (CE) il 14.11.1979, ivi residente, incensurato;
26) PAVIA Maria Fernanda, nata a Caiazzo (CE) il 01.05.1983, ivi residente, incensurata,
ritenuti, a vario titolo, responsabili di associazione finalizzata al traffico di supefacenti del tipo cocaina, hashisc e di sintesi chimica, detenzione e porto di armi da sparo comuni, da guerra, automatiche e clandestine.L'attività investigativa espletata nell’arco di circa un anno dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, sotto l’egida della Procura Antimafia di Napoli, ha avuto il merito di svelare l'esistenza di un gruppo delinquenziale emergente, ma caratterizzato da una spiccata pericolosità, attiva nel traffico illecito di sostanze stupefacenti nel comprensorio di Caserta, Cervino e Maddaloni.All’interno dell’organizzazione spiccava la figura di PASCARELLA Antonio, che ne era l’ideatore, promotore ed organizzatore, e che si avvaleva di un nutrito gruppo criminale nel quale occupavano una posizione preminente e fiduciaria i suoi fratelli, PASCARELLA Filippo e PASCARELLA Gennaro, ed i pregiudicati VIGLIOTTI Raffaele e GRAUSO Angelo.Le indagini sono risultate tanto penetranti da consentire di delineare appieno l’organigramma e l’operatività del sodalizio criminoso ed in particolare che esso:
• disponeva di una fitta rete di compartecipi a cui erano affidati compiti precisi quali quello di “pusher”, addetto allo smercio dello stupefacente ed al procacciamento dei “clienti”; di “vedette” preposte al controllo del territorio in particolare nelle zone dove era stata “impiantata” la base operativa del gruppo, un’abitazione di Via Galatina a Caserta; di custodi della droga;
• disponeva di diversi canali di vendita al dettaglio della sostanza stupefacente ;
• disponeva di diversi canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente, attività nella quale ruolo predominante veniva rivestito dal pregiudicato ATTANASIO Gennaro.
Le indagini, condotte attraverso servizi di intercettazione telefonica ed ambientale ed attività di osservazione e pedinamento, permettevano di delineare il ruolo predominante di PASCARELLA, il quale era coadiuvato dai suoi fratelli Filippo e Gennaro, da VIGLIOTTI Raffaele e GRAUSO Angelo, nell’organizzazione delle attività illecite del gruppo, e dal pregiudicato, organico al clan camorristico napoletano “dei Mazzarella”, ATTANASIO Gennaro con il compito di fornitori di stupefacente.Per quanto riguarda il “modus operandi” della organizzazione, si appurava che PASCARELLA Antonio procacciava ingenti quantitativi di cocaina prevalentemente sul mercato napoletano attraverso l’ATTANASIO.La sostanza, poi, veniva occultata in zone impervie nei pressi della sua abitazione familiare di Cervino (CE) da dove veniva trasportata continuamente presso un appartamento locato in Via Galatina a Caserta, dove era stata “impiantata” la base logistica della consorteria ed all’interno della quale, durante l’assenza dei componenti, veniva lasciato libero un grosso pitone bianco al fine di scoraggiare eventuali intrusioni.Lo stupefacente veniva “tagliato” e confezionato all’interno dell’appartamento, dove, spesso, i clienti venivano invitati anche a consumare le dosi, al fine evitare il pericolo che, se fermati dalle forze dell’ordine subito dopo in strada, potessero rivelare le persone o i luoghi ove era stato acquistato.Alternativamente, la cocaina veniva consegnata per la vendita al dettaglio ai numerosi “pusher” al servizi dell’organizzazione. Le indagini consentivano di rilevare anche la spiccata pericolosità della organizzazione che disponeva di un vero e proprio arsenale, costituito da pistole, fucili e mitra, come confermato dall’arresto in flagranza, il 19 marzo 2008, di GRAUSO Angelo, trovato in possesso di una pistola cal. 9x19 con matricola abrasa e munizionamento da guerra, e, soprattutto, in occasione dell’arresto, sempre in flagranza, il 22 marzo 2008, di PASCARELLA Antonio e VIGLIOTTI Raffaele sorpresi all’interno dell’abitazione casertana con un borsone contenente cinque pistole semiautomatiche ed un mitra di fabbricazione cinese, oltre che numerose munizioni.La conseguente perquisizione presso l’abitazione di Cervino (CE) dei genitori di PASCARELLA Antonio, inoltre, consentiva di sequestrare 2 giacche e 4 camicie di ordinanza della Guardia di Finanza.Secondo le indagini, l’organizzazione si procacciava le armi attraverso GRAUSO Angelo, grazie ai suoi contatti con la criminalità organizzata napoletana, e disponeva anche di un armiere fidato, individuato nel PALUMBO Antonio, che, oltre che rifornire di armi il gruppo, aveva realizzato nella sua abitazione di Caiazzo (CE) un vero e proprio laboratorio dove le armi venivano modificate, per favorirne l’occultamento o aumentarne la potenzialità, o riparate, e dove, a seguito di perquisizione effettuata dal personale operante, oltre a svariati attrezzi, venivano sequestrate parti di armi da fuoco: otturatori, grilletti, unghie estrattrici, tubi cilindrici con rigatura interna, congegni di scatto, caricatori, molle a spirale di recupero ed altri oggetti metallici adattabili per armi da fuoco.Come confermato dalle numerose conversazioni intercettate, la disponibilità di un arsenale dall’elevato potenziale era giustificata dai contrasti insorti con altri gruppi criminali, operanti soprattutto nel comprensorio di Maddaloni (CE) e Marcianise (CE), collegati alla temuta organizzazione dei BELFORTE “Mazzacane” egemone in Marcianise (CE), Caserta e nei limitrofi comuni di Santa Maria C. V., Maddaloni, San Marco Evangelista, San Nicola La Strada.Tale conflittualità, determinata dalla spregiudicata gestione dei propri affari illeciti da parte di PASCARELLA Antonio e del suo più fidato collaboratore, VIGLIOTTI Raffaele, aveva il suo culmine nel tentativo di omicidio di quest’ultimo, perpetrato il 6.12.2007 proprio adopera di pregiudicati affiliati ai “Mazzacane” di MarcianiseSecondo le risultanze investigative, PASCARELLA Antonio aveva realizzato una rete criminale tanto capillare ed efficiente da consentirgli un ìn guadagno mensile netto di 15 mila euro, con la capacità finanziaria di investire costantemente decine di migliaia di euro nell’acquisto di nuove partite di droga e di disporre di finanziatori in grado di fornire un capitale di 100 mila euro per l’acquisto di nuove partite di cocaina. Infatti, dopo il suo arresto, la D.D.A. di Napoli disponeva il sequestro preventivo del “parco auto” nellaa disponibilità di PACARELLA Antonio costituito da: una Porsche Cayenne; una Porsche Boxster; una BMW serie 5.30; una Fiat Punto e da una moto Yamaha R6.Lo stesso PASCARELLA, peraltro, preoccupato dalla evidente sproporzione tra le sue disponibilità ed il tenore di vita che conduceva rispetto al suo status di nullafacente, si prodigava nella ricerca di biglietti della lotteria vincenti, per i quali era disposto a pagare lautamente, al fine di giustificare tali ricchezze in caso di controlli delle forze dell’ordinePASCARELLA Antonio, peraltro, aveva progettato di impiantare una nuova piazza di spaccio in Cervino (CE), suo paese di origine, dove operavano prevalentemente i suoi fratelli, Filippo e Gennaro, e dove si proponeva di realizzare un giro d’affari di 100 mila euro mensili, proposito vanificato dal suo arresto e dal’operazione conclusa questa notte dalla Squadra Mobile di Caserta e dal Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato.Peraltro, nel corso della perquisizione effettuata presso l’abitazione di uno dei catturandi, è stata rinvenuta una motrice, di proprietà della Ditta Sebastiano Mario di Ariano Irpino (AV), carica di generi alimentari (pasta Barilla), rubata qualche ora prima ad Apice (BN) e di cui era stato denunciato il furto, nel corso della notte, presso la Questura di Benevento, dall’autista della citata ditta. Al momento dell’irruzione veniva sorpreso mentre scaricava la merce dal rimorchio, risposta nel cortile adiacente l’abitazione, e sottoposto a fermo di P.G. per ricettazione, PENNINO Vincenzo, nato a Benevento il 22.11.1983, res. ad Ampollosa (BN), con numerosi precedenti di polizia, altri due complici riuscivano a fuggire.