L’AMMINISTRAZIONE DEL FARE “DANNI ECONOMICI”.
Ho letto il lodo arbitrale depositato il 20.07.2010 riguardante la vertenza tra la “EDILCANTIERI Srl” contro il Comune di S.Maria C.V. che sarà oggetto di un riconoscimento di debito fuori bilancio nel prossimo consiglio comunale. Sono rimasto esterrefatto ed allibito, dal disinteresse, pressapochismo e superficialità con cui il Comune di S. Maria C.V. ha trattato la questione relativa all’appalto pubblico per la costruzione di un PALAZZETTO DELLO SPORT o più precisamente “CENTRO SPORTIVO MULTIFUNZIONALE” in S. Maria C.V. alla via Mercato Ortofrutticolo . Per questa superficialità e pressapochismo, il Comune di S. Maria C.V., in persona del Sindaco p.t. dott. Giudicianni, è stato condannato a pagare alla “EDILCANTIERI srl” le seguenti enormi somme:
1) Per riserve € 717.478,44, (quando l’impresa ne aveva addirittura richiesto € 1.311.906,92);
2) Per onorari CTU e spese di giustizia € 27.000,00 + spese e oneri fiscali;
3) Il tutto oltre notevoli spese occorse per il funzionamento del Collegio arbitrale che verranno determinate con separata ordinanza.
L’intero danno per la Città ammonta a circa UN MILIONE DI EURO, ma la cosa ancor più grave, oltre che strana, è che vi sono troppi “i punti oscuri” che non mi quadrano dalla lettura del predetto lodo arbitrale.
Procedendo per ordine:
1) La EDILCANTIERI srl si aggiudicò nel febbraio del 2005 l’appalto concorso “A CORPO” per progettazione e realizzazione di un Centro Sportivo Multifunzionale ( I e II Stralcio funzionale) per l’importo di € 1.002.343,23 (compresi oneri di sicurezza) oltre IVA;
2) I lavori di costruzione di questo palazzetto iniziavano in maniera assurda quasi dopo due anni e mezzo, ovvero il 16.06.2007 come da verbale di consegna;
3) Seguivano varie sospensioni, con smobilizzo di cantiere il 17.02.2009 (circa un anno e mezzo fa) e stranamente il Sindaco ancora una volta ha ritenuto di non dover relazionare in Consiglio Comunale di quanto accaduto e stava accadendo, metre ora gli chiede di riconoscere il debito fuori bilancio (!!!!);
4) La EDILCANTIERI srl , con atto di accesso arbitrale, fondato su una serie di questioni avanzate dopo la firma del contratto, quindi per ottenere il ristoro dei danni, iniziava la vertenza conto il Comune di S. Maria C.V., per ottenere oltre ai danni anche la risoluzione contrattuale.
Tra i numerosi punti oscuri di questa assurda vicenda sulla quale la Magistratura penale e Contabile dovrà far luce, occorre considerare i seguenti numerosi quesiti:
1) Come mai un appalto “A CORPO” aggiudicato per € 1.002.343,23 (compresi oneri di sicurezza) oltre IVA, poi darebbe diritto alla EDILCANTIERI, attraverso l’ arbitrato ed addirittura senza ultimare tutte le categorie di lavori previste nei progetti da esigere per conto del Comune di S.Maria C.V. , a percepire circa UN MILIONE DI EURO ( di cui solo 717.478,44 per opere eseguite ) ?
2) Come mai proprio per non avere sorprese e danni come quelli oggetto di lodo arbitrale, l’Ente fece ricorso ALL’APPALTO CONCORSO per avere vantaggi di una progettazione specialistica (di un PROGETTO ESECUTIVO curato nei minimi dettagli) abbinati alla realizzazione di opere perfettamente eseguite, ed invece oggi è costretto a sborsare circa UN MILIONE DI EURO senza neppure poter utilizzare il predetto PALAZZETTO che come si può notare dall’esterno, versa in pessime condizioni?
3) Di chi è la colpa per NON AVER DILIGENTEMENTE VIGILATO SU QUANTO DI ASSURDO STAVA ACCADENDO IN QUESTO CANTIERE ?
4) Chi era il RUP, chi era il DIRETTORE LAVORI, chi erano i preposti del Comune che dovevano controllare, cosa hanno fatto il SINDACO, il Dirigente LL.PP., l’Assessore ai LL.PP?
5) In quale data la EDILCANTIERI ha firmato il contratto d’appalto? Questo è importante perché oltre che l’appalto era A CORPO, quindi non poteva subire variazioni di prezzo, è significativo considerare il notevole lasso di tempo tra aggiudicazione dell’appalto e data di inizio lavori, dopo la quale la ditta ha iniziato ad iscrivere riserve in contabilità.
6) Come mai l’Amministrazione Comunale non aveva provveduto in tempo a depositare il progetto strutturale al Genio Civile di Caserta giusta L.R. 9/83, dando in tal modo all’appaltatore la facoltà di avanzare riserve?
7) Il Direttore Lavori e/o eventuali soggetti comunali che dovevano tutelare la Stazione Appaltante, hanno tutelato la posizione dell’Ente ? Se l’hanno tutelata, come mai può essere accaduto tutto ciò?
8) Il contratto d’appalto, stipulato, a corpo con la EDILCANTIERI, garantiva o meno la stazione appaltante? Se la garantiva, come mai può essere accaduto tutto ciò?
9) Come mai si sono registrati, durante l’esecuzione dei lavori, tutti questi FERMO CANTIERE ?
10) Come mai il RUP ha autorizzato una serie di NUOVI PREZZI che alteravano enormemente l’importo contrattuale dell’aggiudicazione ed a base di gara pubblica?
11) Come mai il Direttore Lavori è stato così solerte a recarsi in cantiere per constatare la presenza di MANODOPERA, MAESTRANZE e ATTREZZATURE IN ATTESA ED INOPEROSA e perché non sono stati fermati i lavori ?
12) Come mai solo in data 11.10.2007 e con altre successive note, la EDILCANTIERI denunciava al Comune (Stazione Appaltante) lo stato di abbandono e degrado ambientale della strada confinante con le aree dell’erigendo palazzetto dello sport, parlando di rifiuti speciali inquinanti ( DI CUI ADDIRITTURA IL CTU NON HA RILEVATO IN ATTI ne’ IL TIPO ovvero la caratterizzazione né I FORMULARI, così come previsto dal DLGS 152/06) abbandonati e in stato di decomposizione che costringevano le maestranze ad abbandonare frequentemente il cantiere? Come mai il RUP ha autorizzato la rimozione di rifiuti classificati addirittura come rifiuti speciali (senza la prova della “CARATTERIZZAZIONE DEI RIFIUTI” , ben sapendo che il contratto era A CORPO e che l’appaltatore nel verbale di consegna lavori firmato dall’ing. Antonio PINTO, intervenuto per la EDILCANTIERI , quale Direttore Tecnico del cantiere, dichiarava ed attestava che non vi erano motivi ostativi, in fatto e in diritto, alla esecuzione dei lavori, sulla base degli elaborati progettuali e quant’altro a base d’appalto, ……….l’ing. Pinto, n.q. inoltre riscontrava misure, tracciamenti e tutte le circostanze di fatto relative ai lavori in oggetto……….?
13) Perché il la EDLCANTIERI, il RUP e la D.L. hanno parlato e scritto di “rifiuti speciali” i cui notevolissimi costi di rimozione dovevano essere a carico dell’Ente senza dimostrarne la caratterizzazione e i formulari come previsto dal Dlgs 152/06 come rilevato dal CTU e richiamato a pg.36 del lodo arbitrale?
14) Perché il Comune non è intervenuto a rimuovere detti rifiuti per il tramite del proprio assessorato all’Ecologia ed Ambiente, senza far gravare sull’Ente questi ingentissimi costi richiesti dalla EDILCANTIERI ?
15) Come mai alcuni rifiuti si trovano proprio in quell’area, da dove provenivano, di che tipo erano questi rifiuti, chi era il custode del cantiere, come mai il Comune non si accorgeva di questi rifiuti che venivano stoccati in questa zona?
16) Come mai il RUP e la D.L., nonché ad altre importanti cariche politiche comunali, non avevano segnalato nulla di questo “anomalo andamento” dei lavori, con continui verbali di sospensione e ripresa che hanno sicuramente non garantito la posizione dell’Ente ?
17) Come mai il CTU si è accorto che la EDILCANTIERI aveva fatto richiesta all’Ente di ottenere maggiori oneri per fermo cantiere per presenza rifiuti, mentre dalla documentazioni in atti è emerso che la sessa, in quegli stessi gironi di fatto stava tranquillamente lavorando in cantiere ? Come mai ciò non era stato rilevato né dal RUP e né dalla D.L. per evitare ulteriori danni economici all’Ente? GIA’ SU QUESTA SUSSISTONO SIGNIFICATIVI ESTREMI DI REATO ( all’uopo vedasi pg. 36 del lodo arbitrale).
18) Come mai il progetto redatto dall’Appaltatore già non era conforme alle norme sull’illuminazione degli impianti sportivi, così come rilevato dal CONI in sede di sopralluogo ispettivo, quando stiamo parlando di un edificio di nuova costruzione ? Cosa hanno fatto in proposito il RUP e la D.L. per garantire la posizione dell’Ente, dal momento che contrattualmente, tutti i costi per eventuali ERRORI e OMISSIONI PROGETTUALI erano ad esclusivo carico dell’appaltatore?
19) Come mai non è stato acquisito il parere preventivo del CONI e poi invece né è stato richiesto un sopralluogo, anzi sulla base di queste prescrizioni del CONI si è dato vita ad una perizia di variante che ha modificato le condizioni iniziali di appalto ed i relativi tempi di esecuzione? Come mai il progettista della EDIL CANTIERI, il RUP, il Direttore dei Lavori, non hanno notato questa strana circostanza e quindi non hanno preventivamente adottato le dovute garanzie per l’ENTE?
20) Perché leggendo gli atti si parla di perizia variante a COSTO ZERO per la Stazione Appaltante, approvata dal RUP e, una prima volta non approvata dalla Giunta, successivamente approvata dopo alcune incongruenze riscontrate nell’operato del RUP dalla stessa Giunta?,………….. con tutto ciò si è verificato questo ingente danno economico per il Comune di S. Maria C. V.;
21) Perché l’Amministrazione Comunale, per approvare il progetto di VARIANTE, ha fatto inutilmente trascorrere un tempo di sospensione del cantiere superiore ad ¼ del tempo contrattuale, previsto in 360 giorni , così come previsto dall’art.24 c.4 del DM 145/2000 ben sapendo poi che l’appaltatore avrebbe potuto avanzare richiesta danni per gli inadempimenti contrattuali, ovvero di quanto poi si è di fatto materializzato?
22) Perché solo in data 09.04.2009 l’Amministrazione comunale ha comunicato all’appaltatore di aver approvato la variante, convocando l’impresa per la definizione di un accordo bonario ?
23) Perché i presunti riconoscimenti di debiti non sono stati portati all’attenzione del Consiglio Comunale come previsto dall’art.194 del Dlgs 267/2000;
24) Come mai gli elaborati strutturali redatti dalla EDILCANTIERI datati Luglio 2007 era avvenuta senza lettera di inoltro all’Ente ed addirittura in data successiva ovvero il 20.08.2007, per cui la eventuale sospensione illegittima del cantiere anziché di 58 gg. Sarebbe dovuta essere di 19 gg.? Cosa hanno fatto in proposito il RUP e la D.L. per tutelare e garantire la posizione dell’Ente ?
25) Come mai nei n.3 verbali di contestazione, per il mancato ammortamento dei macchinari, allegati alla produzione della EDILCANTIERI non è mai presente il RUP o suo delegato ma solo il Direttore Lavori;
26) Come mai per le fasi di lavorazioni all’epoca in atto in cantiere tra i macchinari elencati dalla EDILCANTIERI, non sarebbe stata assolutamente necessaria la presenza della betoniera, dell’attrezzatura per pali e dell’autocarro da 35 ql., ed invece stranamente figuravano in loco facendo lievitare le pretese risarcitorie della EDILCANTIERI. Cosa ha fatto in proposito il RUP e la Direzione lavori per evitare ulteriori danni economici all’Ente, dal momento che questa sovrabbondanza di personale e macchinari è stata anche rilevata dal CTU e trascritto a pg. 42 del lodo arbitrale?
27) Come mai, sempre per mancato contraddittorio, la “SQUADRA LAVORO” presente in cantiere sarebbe dovuta essere rapportata alla composizione di una squadra tipo per lavori di escavazione prevista dal DM 11.12.78, ovvero n.3 operai specializzati, n.1 operaio qualificato, n.2 operai comuni, mentre di fatto sarebbe stata necessaria la sola presenza del geometra capocantiere, rientrando gli oneri delle altre figure individuate nel personale direttivo e amministrativo ricompresi nelle spese generali? Cosa ha fatto in proposito il RUP e la D.L. per evitare ulteriori danni economici all’Ente?
28) Perché nessuno ha tentato di “stoppare” sul nascere ogni questione che ha portato a questo notevolissimo danno economico per la collettività, o comunque comporre bonariamente la questione con la ditta EDILCANTIERI, o comunque con l’ing. PINTO, professionista assai noto in città?
29) In tutta questa assurda vicenda, francamente quello che ancorpiù “NON QUADRA” è il COME MAI con la notevole crisi che investe le aziende, un’impresa edile come la EDILCANTIERI ha finalizzato la sua vertenza (oltre al risarcimento dei presunti danni) ad ottenere la risoluzione contrattuale ? Dalla lettura del lodo arbitrale, viene dimostrato utilizzando la normale logica che la EDILCANTIERI ha dimostrato ad ogni costo di volersi svincolare completamente dagli oneri ed obblighi previsti nel contratto d’appalto. Ovviamente il motivo di siffatta vertenza sta nel fatto che la EDILCANTIERI per la progettazione e realizzazione di un Centro Sportivo Multifunzionale I e II Stralcio funzionale SI ERA IMPEGNATA con contratto concluso A CORPO con il Comune per l’importo di € 1.002.343,23 (compresi oneri di sicurezza) oltre IVA, PERO’ AVREBBE DOVUTO ESUGUIRE, per ottenere tale somma, TUTTE LE OPERE PREVISTE IN APPALTO; mentre invece il vantaggio (scaturito anche con il dispositivo del lodo arbitrale, sulla base di tutti gli eventuali reati a ravvisarsi derivanti dall’esame della documentazione di questo appalto) è stato quello che SENZA COMPLETARE le opere in appalto stranamente percepirà gli stessi soldi se non di più. IL TUTTO OVVIAMENTE IN DANNO DELLA CITTA’ DI S.MARIA C.V. In altre parole l’impresa ha ritenuto doversi svincolare dal contratto, ottenendo addirittura i danni, ovvero lavorando meno e guadagnando in più. In tutto questo è chiaro che coloro i quali, all’uopo preposti, non hanno bloccato sul nascere un siffatto “anomalo andamento dei lavori”, sono direttamente responsabili di quanto accaduto, in quanto hanno indirettamente agevolato la EDILCANTIERI procurandogli significativi vantaggi, di contro procurato all’Ente questo ingente DANNO ECONOMICO di circa UN MILIONE di EURO.
E’ scoraggiante che tutto ciò avvenga. E’ clamoroso che per l’incuria e la dissennatezza di chi è preposto ai controlli ed ai procedimenti, la città debba pagare tanti soldi ed, invece di pensare a riparare le strade sconnesse, ad aiutare i poveri che si azzuffano per un pacco dono,si disperdano risorse per in un modo così plateale. Auguro a tutta la città un Buon Natale e d un Anno Nuovo senza questa Amministrazione. Gaetano Rauso