Ho letto alcuni interventi di consiglieri comunali che lamentavano la preponderanza dell’azione amministrativa dei dirigenti su quella della classe politica nel comune di Santa Maria Capua Vetere. Più volte, anche in interrogazioni che non hanno avuto seguito, i consiglieri di maggioranza, si sono lagnati dell’impossibilità di ottenere il rispetto degli indirizzi impartiti dalla politica alla componente burocratica.
Mi fa piacere che si sia arrivato ad una conclusione alla quale già ero arrivato allorquando già dal 2008 fu portato all’esame del consiglio comunale il primo bilancio di previsione dell’era Giudicianni.
Per dimostrare quanto detto vi propongo uno stralcio del mio intervento, peraltro agli atti della relativa delibera: “E’ vergognoso che ci si limiti a snocciolare un elenco di entrate e di spese senza che si dia un indirizzo politico ai dirigenti per determinarne l’azione gestionale, consegnando loro le chiavi della città e privando il Consiglio Comunale del potere di programmare quale sarà la politica di interventi sul territorio e di dettare alla burocrazia le regole ed i principi per gestire il denaro che si andrà ad affidare ad essa. Quale controllo si potrà operare sui dirigenti se non quello clientelare che si estrinseca in un continuo condizionamento ed asservimento alle volontà ed alle esigenze che, man mano, si andranno estrinsecando, asservendo la loro azione gestionale con lo spauracchio della mancata riconferma?”
Ciò mette a nudo, senza ombra di dubbio, il pressapochismo di questa Amministrazione e la mancata osservanza delle disposizione in merito alla formulazione del bilanci.
Lamentarsi della preponderante autonomia dei dirigenti è fuori luogo, quando non si osservano le Leggi e le regole che sovrintendono all’azione politica amministrativa degli Enti Pubblici.
I dirigenti fanno e disfano secondo le disposizioni del Sindaco e di qualche “mammasantissima” che spadroneggia nel Comune, senza che vi sia un controllo efficace e programmatico sugli atti che sono sottratti ad ogni controllo di legittimità e sono emanati solo per far piacere a qualcuno che amministra solo per il proprio tornaconto.
Oggi osteggiare i dirigenti e cercare di sostituire quelli che non si assoggettano ai “dictat” perchè capiscono qualcosa, è veramente fuori luogo. Perchè non si sono mai attivati i procedimenti sanzionatori previsti dal contratto di lavoro dei dirigenti che prevede, finanche, il mancato rinnovo dell’attribuzione dell’incarico dirigenziale a chi non espleta con profitto e nell’osservanza degli indirizzi politici il proprio incarico? Ciò non è sttao fatto perché a Santa Maria si bandiscono concorsi impropriamente; si concedono permessi a costruire in difformità del PRG; si assegnano appalti in modo poco trasparente e senza osservare i principi di efficienza, efficacia ed economicit; insomma si fa tutto e di più per compiacere qualcuno; come si può, quindi, perseguire chi si attiene alle disposizioni di questi personaggi? Come si può fare, in queste condizione, l’interesse di molti se ciò può andare a discapito di qualcuno che comanda?
Ci sono cose che in questa macchina comunale sono incancrenite da lustri, cose che non vanno assolutamente bene ed hanno bisogno dei correttivi radicali che avevo proposto sin dal 2007 e che non sono stati posti in essere perché “non conveniva lavorare bene e nell’interesse della collettività”
Proprio per queste ragioni ho osteggiato fortemente l’entrata nel Governo cittadino del PdL. La cancrena va estirpata perché non può essere curata. Il dottore Lopez, da persona perbene quale è, dovrebbe prendere le dovute decisioni, così come dovrebbe farlo tutto il PdL sano e tutti quei consiglieri che hanno ancora un poco di amor proprio o quelli che sono venuti o vengono a casa mia per raccontarmi fatti e misfatti perché non hanno il coraggio di denunciarli di persona e cercano di istigarmi a farlo, conoscendo la mia reazione contro ogni illegalità.
Gaetano Rauso