Domani mattina si svolgeranno gli interrogatori nei confronti di Francesco Cecere, consigliere comunale di maggioranza che è stato fermato per la seconda volta mentre era in procinto di uscire da un fermo di indiziato di delitto dalla direzione distrettuale antimafia di Napoli emesso dal dottor Antonello Falcone, dopo la decisione del tribunale del riesame che vedeva il Cecere scarcerato e completamante libero. Oggi infatti si chiariranno molte cose davanti agli avvocati difensori Nicola Garofalo e Raffaele Gaetano Crisileo. Non a caso ci sarà la convalida che sarà eseguita dal giudice di indagini preliminari del tribunale di Santa Maria Capua Vetere per poi inviare gli atti a Napoli.
Ma nella vicenda del consigliere comunale Francesco Cecere c’è qualcosa che non quadra dal punto di vista procedurale. Come è possibile che il provvedimento restrtivo della libertà personale non era stato passato al modello 21 ? E’ un atto grave perché s'è fatta una brutta figura. Ed allora che è successo ? Molto semplice . Visto che nella procedura del provvedimento restrittivo della libertà personale sono stati fatti alcuni errori, non dovuti dai giudici , ecco che il pubblico ministero ha esercitato tutto il potere che ha, contestandogli un pericolo di fuga poiché a carico del Cecere vi era un articolo 7 della legge 203/91 ( metodo camorrista) . Ma cosa è successo veramente nelle cancellerie? Sono oberati di lavoro , o effettivamente c’è stato un errore umano ? Ne sapremo di più nella tarda mattinata a convalida conclusa.