Nella giornata odierna, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, a conferma del decreto di fermo del P.M. eseguito il 14 dicembre 2010, nei confronti di sei indagati gravemente indiziati di appartenenza al clan “dei casalesi”, ed in particolare ai gruppi riconducibili alle fazioni SCHIAVONE e del noto latitante ZAGARIA Michele, operanti in Cancello ed Arnone ed in molte altre località della provincia di Caserta.I reati contestati sono: associazione per delinquere di tipo mafioso nei confronti di tutti gli indagati, estorsione aggravata e continuata nei confronti di tre indagati, nonché detenzione illegale di armi da fuoco nei confronti di uno di essi.Numerose sono state le estorsioni accertate, nel corso delle indagini, in danno di imprenditori e operatori commerciali dall’estate scorsa sino ad ora.Alla base dei provvedimenti una complessa ed articolata attività d’indagine, avviata nel luglio 2010 e condotta attraverso attività tecniche, servizi sul territorio e penetrante attività informativa, corroborata dalle dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia e dalle dichiarazioni di alcuni operatori commerciali taglieggiati che, di fronte all’evidenza delle prove acquisite dai Carabinieri , non hanno potuto fare altro che confermare la propria condizione di vittime del racket, al fine di non incorrere nell’accusa di favoreggiamento.Nel corso dell’indagine è emersa la persistente vitalità del clan “dei casalesi” (ed in particolare del gruppo del noto latitante Zagaria Michele) che, nonostante i numerosi e recenti provvedimenti restrittivi eseguiti anche a carico di elementi apicali del citato sodalizio, non ha mai avuto momenti di stasi, mantenendo sempre la propria aderenza e controllo del territorio: infatti, sia per conto della famiglia BIDOGNETTI (prima) sia per conto della famiglia SCHIAVONE chee per conto del gruppo di ZAGARIA Michele (attualmente), sono sempre continuate le estorsioni, gli atti intimidatori e le altre attività criminose tipiche dei gruppi camorristici.
Aspetto peculiare dell’attività investigativa in argomento è stato l’aver individuato le c.d. “nuove leve”, ovvero soggetti non ancora noti alle cronache giudiziarie, affiliatisi proprio mentre era in corso la presente indagine,che operavano per conto e quale diretta promanazione dei referenti di zona riconducibili alle famiglie SCHIAVONE e ZAGARIA. Inoltre, è stato accertato che, allo stato attuale, nel comune di Cancello ed Arnone (non più “feudo”, come in passato, della fazione BIDOGNETTI per via degli arresti che hanno interessato i propri referenti), vi è la concomitante presenza di soggetti legati sia agli SCHIAVONE che al latitante ZAGARIA Michele.Il ruolo di capo-zona per conto di ZAGARIA MICHELE era stato assunto da un noto pregiudicato del luogo, SANTAMARIA Antonio, sorvegliato speciale di P.S. Non a caso, alcune richieste estorsive sono state dal predetto avanzate proprio spendendo il nome di ZAGARIA Michele.
Qui di seguito si riportano le generalità dei soggetti destinatari dell’o.c.c. in carcere, tutti di Cancello ed Arnone ad eccezione di MIGLIOZZI Mario:
- SANTAMARIA Antonio, cl.’75;
- DE ROSA Ferdinando, cl.’88;
- CIOFFO Antonio, cl.’87;
- IANUARIO Salvatore, cl.’74;
- RUOCCO Antonio, cl.’67;
- MIGLIOZZI Mario, cl.’58 (di Castel Volturno).