Nella serata di ieri, la Squadra Mobile di Caserta ha eseguito una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa per omicidio aggravato continuato dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura Antimafia, nei confronti del pregiudicato, organico al clan “dei casalesi – gruppo SCHIAVONE”, BARBATO Francesco, alias O’ Sbirro, nato a San Cipriano d’Aversa (CE) il 21.11.1979,.
La misura restrittiva si riferisce al triplice omicidio di PAPA Giovanni Battista, MINUTOLO Modestino e BUONANNO Francesco, avvenuto l’8 Maggio 2009, su mandato di SCHIAVONE Nicola, figlio di Francesco “Sandokan”, che, per tale motivo, veniva arrestato il 15 giugno 2010 dalla Squadra Mobile di Caserta a seguito della emissione, da parte della D. D. A. di Napoli, di un provvedimento di fermo.
Secondo le risultanze investigative, le vittime, pregiudicati organici alla stessa consorteria criminale, erano state eliminate per uno sgarro, avendo richiesto somme di denaro a titolo estorsivo ad un’impresa casearia, riconducibile alla stessa famiglia SCHIAVONE, agendo, peraltro d’intesa con esponenti dell’ala BIDOGNETTI.
Le meticolose indagini condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura Antimafia, hanno fatto piena luce sulla vicenda, delineando inequivocabilmente anche il ruolo di BARBATO Francesco, che partecipava alle riunioni in cui veniva decisa la eliminazione di PAPA, MINUTOLO e BUONANNO.
In relazione allo stesso delitto, la Squadra Mobile ha già tratto in arresto, oltre a SCHIAVONE Nicola, VARGAS Roberto, DI MARTINO Eduardo, DELLA CORTE Nicola, DELLA CORTE Francesco e LAISO Salvatore. Questi ultimi due sono divenuti poi collaboratori di giustizia, mentre LAISO Crescenzo, fratello di Salvatore, anch’egli componente del gruppo che aveva partecipato al triplice omicidio, veniva assassinato a sua volta il 20 aprile 2010 in un agguato dalla chiara matrice camorristica.
BARBATO Francesco era stato già arrestato il 12 ottobre scorso dalla Squadra Mobile di Caserta in esecuzione di un provvedimento di fermo emesso dalla Procura Antimafia di Napoli per associazione di stampo mafioso.
Le indagini della Polizia, infatti, ne avevano delineato il ruolo apicale nell’ambito dell’organizzazione camorristica guidata da SCHIAVONE Nicola, di cui era diventato uno dei più fidati luogotenenti, ruolo confermato oltre che dalle dichiarazioni concordanti di diversi collaboratori di giustizia, proprio dalla partecipazione alle più importanti decisioni del clan, tra cui la eliminazione dei tre affiliati PAPA, MINUTOLO e BUONANNO.