SANTA MARIA CAPUA VETERE = ( di ANTONIO TAGLIACOZZI) E’ scattato in città il piano antirapine messo a punto dagli agenti del locale commissariato della Polizia di Stato, diretti dal vice questore, primo dirigente, Arturo Compagnone, su precise disposizioni diramate dal questore di Caserta, Guido Longo al fine di prevenire azioni criminose in occasione delle festività del mese di agosto. Agenti di polizia, con torce e pistole in pugno, con l’ausilio di personale di una ditta, stanno procedendo ad ispezionare palmo a palmo la rete fognaria cittadina con particolare riferimento a quei tratti adiacenti agli istituti di credito, alle gioiellerie ed alle sedi delle succursali della Posta ubicate in varie zone della città. Non a caso il comune ultimamente è stato condannato a risarcire un gioielliere che tre anni fa subì un furto messo a segno attraverso la rete fognaria. Questa attività, che di solito viene ripetuta in occasione di lunghi ponti festivi, in precedenza ha avuto ottimi risultati, tanto è vero che ultimamente, nel corso di un controllo furono rinvenuti arnesi da scasso e barili in alcuni cunicoli che attraversano corso Garibaldi.
Ed il pericolo per le banche e le gioiellerie, viene proprio dal sottosuolo dal momento che vari colpi sono stati messi a segno da bande specializzate che hanno usato la fitta rete di cunicoli che attraversa il centro cittadino. Colpi milionari sono stati messi a segno ai danni della Posta centrale di piazza della Resistenza, ai danni della gioielleria Veccia, mentre assalti attraverso le fogne sono stati portati ai danni della Banca di Sconto e Conti Correnti.
In tutte queste occasioni non sono stati scoperti i colpevoli, né tantomeno si è riusciti ad individuare il punto di ingresso degli uomini talpa nelle fogne. E per evitare altre infiltrazioni indesiderate, tutti i punti nevralgici delle fogne sono stati blindati con rete metalliche elettrosaldate e si è cercato di bloccare ogni via d’accesso.
Ma resta sempre il mistero di come i malviventi – è convinzione comune a tutti gli investigatori che si tratta di veri e propri professionisti del mestiere – siano riusciti a penetrare nel ventre della città. Una teoria che sembra essere la più seguita è quella che i malviventi addirittura si siano introdotti nelle fogne di Santa Maria Capua Vetere, partendo dal collettore dei Regi Lagni sito a Teverola. Seguendo il canale che porta le acque reflue della città, gli uomini talpa sarebbero giunti fino nel centro della città per poi, seguendo piantine dettagliate delle fogne, sarebbero giunti all’obiettivo.
Questi controlli sono oramai diventati di routine e nell’approssimarsi delle festività gli agenti del commissariato con i tecnici comunali effettuano l’ispezione che anche per questa volta sembra non aver evidenziato nulla di particolare.