La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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lunedì 1 febbraio 2010

PALAMAGGIO' - LA VENDITA ALL'ASTA E' ANDATA DESERTA. E' SCESO A 14 MILIONI DI EURO . MA CHI LO COMPRERA' ?


Caserta. Vale 14 milioni di euro ora il palamaggiò  di Castelmorrone tempio del basket nazionale .La tanto attesa vendita all’asta  di venerdì mattina presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere è andata deserta . Per questi motivi , il pubblico incanto è sceso di un terzo del valore nominale circa 21 milioni di euro  e quindi adesso, vale 7 milioni di euro in meno . Qualcosa , comunque , era già nell’aria poiché la tanto attesa vendita , tarderà a venire anche perché sia  la provincia di Caserta  e regione Campania   non hanno manifestato nessun interessamento all’acquisto poiché per adesso i personaggi più emblematici della vita politica – amministrativa stanno pensando a qualcosa di diverso come appunto le elezioni che  il 28 e 29 marzo  che dovrà  decidere chi amministrerà la nostra provincia e la nostra regione .
 Dal canto suo il curatore del fallimento della Juve Caserta e del gruppo Maggiò  l’avvocato Raffaele Trotta assistito anche dall’avvocato Giovani Actis intende andare avanti e quantificare l’incanto quanto più possibile e non svenderlo. Il notaio Giovanni Reccia, con studio in S.Cipriano d'Aversa, aveva  disposto la vendita senza incanto del complesso sportivo di Castel Morrone per il 29 gennaio prossimo. Le offerte di acquisto non sono pervenute per  il giorno precedente presso lo studio notarile e quindi il  12 febbraio si convocherà di nuovo  la vendita all'incanto. La vendita del Palamaggiò non è l'unica conseguenza del fallimento della Vittippi e, più in generale, delle vicende relative alla gestione della Juvecaserta degli anni novanta. A luglio scorso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere ordina il sequestro conservativo di beni riconducibili alla Vittippi ex Juvecaserta spa pari ad 800 mila euro ravvedendo anche un ipotetico reato di bancarotta fraudolenta. Secondo il curatore fallimentare sarebbero stati alterati i bilanci della società dal 1994 al 1998 con relativi compravendita di giocatori e successive cessioni ad altre società di pallacanestro nazionale ed eventuali beni di proprietà della società, fra cui il palazzetto. Tutto ciò prima che il presidente della nuova Juvecaserta, Rosario Caputo, prendesse possesso del sodalizio sportivo, attualmente impegnato nella serie A1 di basket.
Realizzato nel 1982 in appena 100 giorni da Giovanni Maggiò, storico presidente della Juvecaserta, della Camera di Commercio e della Unione degli Industriali di Caserta, il Palamaggiò sorge su un terreno di proprietà dello stesso Maggiò per il quale il Comune di Castelmorrone rilasciò, a suo tempo, una licenza edilizia. Il 17 novembre dello stesso anno l'impianto ospitò la prima partita della Juvecaserta, squadra portata dallo stesso Maggio a due finali scudetto. Nel 1988 l'impianto viene dedicato all'imprenditore, scomparso l'anno precedente. Il Palamaggiò ha un'estensione di cinque mila metri quadrati, un volume di 74 mila metri cubi, 6357 posti a sedere, è dotato dei più moderni impianti tecnologici e un parcheggio con una capienza di circa 15 mila posti auto.