Prendiamo a prestito la definizione da altri coniata, poi rimbalzata sui blog locali, per denominare il nuovo perimetro del Centro Storico di S. Maria C. V. individuato in sede di “Variante del PRG per Ampliamento Centro Storico” redatta dall’Ufficio Tecnico Comunale di S. Maria C. V. per incarico di Giunta (Delib. G. C. 466 del 29/12/2003) ed adottata dal Consiglio Comunale (Delib. C. C. n° 10 del 04/02/2004).
La questione dell’ampiezza del Centro Storico della nostra cittadina torna d’attualità nell’imminenza dell’entrata in vigore del famigerato “Piano Casa”, in quanto qualcuno trai politici-amministratori si accorge solo ora che forse gli sarebbe convenuto all’epoca non sollecitare né avallare quell’ampliamento che oggi si rivela per certi aspetti come una “bella fregatura”.
La illegittimità dell’Ampliamento del Centro Storico di cui alla Delib. C. C. n° 10 del 04/02/2004, pubblicato solo nell’Ottobre 2006 sul BUR Campania n° 46, era già stata rilevata dall’arch. Alfredo Di Patria fin dall’epoca dell’incarico conferito all’UTC, e successivamente fu oggetto di una “osservazione al piano” sottoscritta insieme ad altri cittadini e consegnata al Protocollo n° 0042689 del Comune di S. Maria C. V. in data 11/12/06.
Sembra che nessun ufficio degli organi di vigilanza abbia avuto dubbi sulla conformità alla legge dei contenuti e del procedimento di adozione/approvazione della suddetta Variante, benché si ha notizia che qualche altro cittadino, per motivi di interesse personale, avrebbe fatto opposizione (al TAR?).
Sta di fatto che il perimetro attuale del Centro Storico di S. Maria C. V. è ormai legalmente quello delineato dalla “curva Mazzotti”.
L’osservazione dell’arch. Di Patria rilevava peraltro la imperdonabile scorrettezza tecnica della ridefinizione effettuata con la Variante.
Infatti il “perimetro” del Centro Storico e la relativa normativa urbanistico-edilizia d’intervento da osservare nel suo ambito sono evidentemente due aspetti integrati ed inscindibili: e come tali erano stati trattati nella redazione del nuovo Piano Regolatore elaborato dall’arch. F. Forte professionista incaricato nell’anno 2000 dalla Giunta Iodice, con la istituzione di una normativa dettagliata contemplante tutta una gradualità di interventi di trasformazione ammissibili, calibrati sulla scorta di una analisi accurata degli effettivi valori posseduti dai fabbricati.
Viceversa il “nuovo” Centro Storico frutto dell’elaborazione dell’Ufficio Tecnico, quanto al perimetro sposa quello della città consolidatasi alla data del 1907, così come individuata dal PRG di Forte (mai adottato), e quanto alla normativa d’intervento ripropone quella contenuta nelle Norme di Attuazione del vecchio PRG di Merola (ancora in vigore).
In proposito l’osservazione dell’arch. Di Patria rilevava:
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La prospettiva di sfondare il tetto delle densità fondiarie ordinarie per attingere quelle premiali dei Piani di Recupero abbagliò all’epoca amministratori e speculatori.
Oggi però qualcuno (o tanti) di quelli che affidarono alla “curva Mazzotti” il compito di ampliare il campo delle opportunità alla speculazione edilizia si ritrovano di fronte all’inatteso brutto scherzo della legge sul “Piano Casa”, che esclude dagli incrementi volumetrici copiosamente elargiti nelle zone B e C proprio tutti i fabbricati compresi nella zona A di Centro Storico!
Meglio così: non solo non potranno essere ammessi gli sconci di incrementi volumetrici su fabbricati esistenti su aree che prima dell’Ampliamento del Centro Storico ricadevano nelle zone B del PRG/83, ma per i prossimi diciotto mesi non si parlerà neppure di Piani di Recupero in zona A.
Vincenzo Di Giacomo, Alfredo Di Patria