Le dichiarazioni e le sollecitazioni, diffuse mediante comunicato on-line il 25/02/2010, da Enzo Falco, responsabile provinciale per l’ambiente del partito Sinistra – Ecologia e – Libertà, meritano un immediato riscontro (non fosse altro per la qualità della persona e la sua lunga militanza in difesa dell’ambiente e del territorio); ed anche un consiglio ( se l’accetta).
Si renda conto che l’appello che egli ha rivolto quasi alla scadenza del fatidico giorno 28 Febbraio alle forze politiche casertane perché aprano un dibattito sul famigerato Piano – Casa, oltre ad essere tardivo, cade nel vuoto.
Abbiamo assistito allo svolgimento di una furibonda mischia nella quale i “maggiorenti” dei partiti si sono scannati “fino all’ultima candidatura”, ed oggi hanno in corso una campagna elettorale per la conquista “fino all’ultimo voto” di quel consenso che darà ai vincitori la possibilità di spadroneggiare per i prossimi anni nel nostro territorio.
Figuriamoci se “questi politici” possono essere appena sfiorati dall’idea di mettere in discussione l’argomento demagogicamente più efficace ad ottenere il massimo favore di vasti settori dell’elettorato moderato, e di rinunciare, in nome dell’ambiente e della giustizia sociale, a questo potente strumento messo loro provvidenzialmente a disposizione dalla legge Berlusconi-Bassolino.
Gli propongo invece di affidare a qualche consigliere comunale (ce ne deve pur essere qualcuno, di qualsivoglia forza politica presente nel civico consesso di Caserta, capace di provare un sussulto di responsabilità e di dignità) la “missione” di portare in Consiglio Comunale la proposta dei seguenti provvedimenti volti a specificare le zone escluse dall’applicazione del dispositivo di cui agli artt. 4 – 5 e 7 della L. R. 19/2009 : in modo da provocare almeno una discussione in aula, nel corso della quale forze politiche e singoli consiglieri saranno costretti ad assumersi apertamente le loro responsabilità.
1°) sono zone urbanistiche escluse dall’applicazione degli artt. 4, 5, 7 della L. R. 19/2009, tutte le zone del territorio comunale ricadenti in ambiti di zonizzazione nei quali, con riferimento all’attuale capacità insediativa, non risultano soddisfatti gli standards relativi alla effettiva ed esistente dotazione di attrezzature collettive e pubblici servizi di cui all’art. 3 del D. M. 02/04/68 n° 1444.
2°) sono zone urbanistiche escluse dall’applicazione dell’art. 4 (incremento del 20% sui fabbricati esistenti) tutte le aree con accesso da strade di larghezza inferiore a mt. 10,00, e in tutti i casi n cui l’altezza alla gronda del fabbricato esistente sia superiore a mt. 10,00.
3°) sono zone urbanistiche escluse dall’applicazione dell’art. 5 (demolizione e ricostruzione maggiorata del 35%) tutte le aree con accesso da strade di larghezza inferiore a mt. 15,00, ed inoltre in tutti i casi in cui per le nuove costruzioni non possa essere osservata una distanza rispetto alle costruzioni circostanti pari all’altezza del fabbricato più alto.
4°) sono zone urbanistiche escluse dall’applicazione dell’art. 7 (riqualificazione aree urbane degradate) tutte le aree urbane e periurbane di orti, frutteti, giardini, colture a seminativo arborato, pascolo, incolto produttivo, anche se non soggette a vincoli ambientali, idrogeologici, storici, e le aree artigianali – industriali dismesse per le quali siano in corso vertenze sindacali o trattative per il rilancio o la riconversione produttiva, ovvero siano state erogati alle imprese proprietarie degli stabilimenti dismessi sussidi e finanziamenti pubblici di sostegno all’attività produttiva nei dieci anni precedenti la cessazione dell’attività.
5°) nel caso di interventi di riqualificazione di aree urbane degradate che consistano in “piani di recupero”, l’operatore concessionario cede al comune gratuitamente le aree e le opere di infrastrutture primarie relative all’insediamento, le aree e le attrezzature collettive di cui al D. M. 02/04/68, proporzionate all’entità dell’intervento, ed il 20% degli alloggi realizzati per “housing – sociale a rotazione”: questi alloggi, entrati a far parte del patrimonio indisponibile del comune, saranno gratuitamente assegnati dall’A. C., mediante bando pubblico, ai soggetti ed alle famiglie con documentato disagio abitativo ed economico-reddituale, per il tempo in cui permane il suddetto disagio, da verificare a cura dell’Assessorato ai Servizi Sociali incaricato di aggiornare annualmente gli elenchi e le graduatorie degli aventi diritto.
Tutto il movimento Speranza Provinciale e personalmente il sottoscritto, assicurerebbero il più forte sostegno all’iniziativa.
Con affetto
Alfredo Di Patria