La giustizia è sempre più in crisi , ma quello che si manifesta più insidiosa è come questa grande mela viene trasmessa agli uffici delle agenzie delle entrate che hanno sede sul territorio nazionale, ignorando da circa dieci anni il problema , per giunta non inserendo il grande business dello stato nei budget annuali degli uffici .
Gli atti giudiziari vengono palleggiati fra tribunali e agenzie e soprattutto in quelli uffici che nella loro città hanno sedi di tribunali provinciali . Migliaia di sentenze decreti ingiuntivi del tribunale e dei giudici di pace stazionano nei due uffici pronti per dare quella eseguibilità.
Alla base un norma molto sciatta vecchia di quasi trenta anni ,dove nessuno ha voluto mettere mai le mani perché non sa come risolverla. Intanto c’è il resoconto di una disfatta delle sedi centrali rappresentati da direttori che non vogliono risolvere il problema, perché pensano soltanto al loro badget , anche se indagati. Il cancro viene constatato attraverso le relazioni per giunta pubbliche che ogni anno si eseguono e si riflettono nel panorama annuale dell’inaugurazione dell’anno giudiziario.
E’ nel resoconto annuale delle corte di appello che si leggono queste inadempienze e ve ne forniamo una prova lampante , cosi come è quella di impiegato della provincia di Caserta viene completamente tartassato dal fisco, avendo ahimè un piccolo reddito di 13 mila euro per il 2005 senza neanche la tredicesima e una moglie e due figli a carico e si è visto notificare una cartella esattoriale di mille e duecento euro.
Paga sempre il piccolo , ma è ora di finirla iniziando a denunciare ciò che accade e il programma di Flores non deve essere soltanto un salotto, ma una riflessione sensata , perché di casi come quelli registrati in questi pochi mesi , “il duomo in testa a Berlusconi” e l’impiegato che è morto perché si è incendiato, sono mali che provengono da una cattiva gestione di forze sindacali che hanno pensato soltanto ad un parte di lavoratori e non a tutta la categoria .