Un impegno politico coerente e immune da ogni interferenza.
La tradizione della nostra Città ha origini millenarie. Capua antica, crocevia di traffici tra Roma e la Magna Grecia, rivestiva, già nell’età Etrusca, un ruolo importantissimo nella strategia commerciale del mondo antico. Gli Angioini ridiedero vita a questa tradizione e Santa Maria, all’epoca declassata a casale della nuova Capua, pian piano riassunse la sua centralità nella vita economica di Terra di Lavoro, attraendo le masse contadine e montane nei suoi mercati e fiere.
Questa tradizione si è mantenuta fino agli anni novanta. Da allora l’assoluta mancanza di rinnovamento, di programmazione e di iniziativa ha determinato la graduale perdita di questa egemonia a favore del capoluogo e di altre città della provincia che hanno avuto un notevole impulso delle loro attività commerciali ed industriali, divenendo una valida alternativa a Santa Maria C.V. per le scelte di coloro i quali in essa non vedono più il centro politico, economico e culturale della Provincia. L’impegno mio e di altri validi personaggi che si sono cimentati nella passata campagna elettorale, è finalizzato solo a rilanciare le attività economiche, politiche e sociali della Città, la cui popolazione sta perdendo ricchezza e potere d’acquisto a causa della mancanza di opportunità di lavoro che sono strettamente legate al suo sviluppo .
S. Maria C. V. possiede tutte le peculiarità per riconquistare il suo ruolo predominante nello scenario economico della Provincia di Caserta. Le vestigia romane vanno valorizzate con un progetto di inserimento della nostra città e di Capua in circuiti turistici che attualmente ci ignorano .
L’originaria zona P.I.P. del rione sant’Andrea, oggi minacciata dell’espansione edilizia indiscriminata e mal programmata e finalizzata solo alla speculazione ed al guadagno economico, avrebbe bisogno di essere rilanciata con una politica di incentivi per attrarre investimenti ed estesa alla zona nord- ovest della Città, lasciata per anni abbandonata all’iniziativa sporadica di alcuni imprenditori che hanno realizzato piccole aziende attraverso l’applicazione di strumenti di programmazione urbanistica illegittimi e che non hanno potuto costituire il volano necessario per rilanciare l’economia.
Bisogna ridare impulso alle attività commerciali del centro urbano che hanno costituito il fulcro dell’economia cittadina, bisogna scoraggiare progetti speculatori che hanno determinato la scomparsa di siti industriali per trasformandoli in centri commerciali di dubbio futuro. Per rilanciare le attività commerciali è assolutamente necessario ridare l’iniziativa nelle mani dei cittadini di Santa Maria. Bisogna creare mercatini rionali aperti ai soli commercianti samaritani per poter meglio venire incontro alle esigenze dei cittadini che sono mal serviti dalla rete distributiva esistente. E’ necessario razionalizzare lo sviluppo della rete commerciale adottando un nuovo strumento regolatore che non si prefigga speculazioni, ma solo lo sviluppo. Ma un’altra opportunità che non va persa, anche in considerazione che la Regione Campania ha intenzione di dimettere l’Istituto di Incremento Ippico, è quella di far rivivere la fiera delle macchine agricole e dell’artigianato che, se ben programmata ed organizzata, potrà riportare la nostra città al rango di guida economica della Provincia di Caserta.Con la possibilità di sfruttare l’area dell’ex Istituto di Incremento Ippico e le aree di parcheggio nate attorno al mercato o un’altra idonea area ben servita dalla viabilità, si potrà creare un polo fieristico che costituirà, sicuramente, una grossa opportunità di sviluppo economico. Con la realizzazione di questo progetto, si potranno avere nuove possibilità di lavoro per i giovani, si potrà dare nuovo impulso alle aziende ricettive e di servizio. Non meno importante, è l’esigenza di razionalizzare la programmazione delle attività culturali, delle manifestazioni, sportive, civili e religiose che si svolgono in Città. Tante manifestazioni male pubblicizzate e gestite non consentono di trarre un utile alla città dallo sforzo economico che viene richiesto per la loro organizzazione La creazione di un calendario delle manifestazioni coordinato dall’Amministrazione Comunale, abbinato ad una buona gestione del Teatro Garibaldi potrà captare tanti contributi regionali ed europei e consentire il riaccendersi dell’interesse per la nostra città e per le iniziative che in essa andranno realizzarsi. Ma tutto ciò potrà avvenire solo se si avrà il coraggio di scacciare gli speculatori e di ritornare a meritare la fiducia dell’elettorato attraverso un opposizione forte, propositiva e corretta che non rifugga, nel caso di persistenti azioni illegittime il ricorso alla denuncia affinché ci sia la giusta punizione per chi usa il potere per affermare i propri interessi e non quelli del popolo che ha votato. La mia scelta, ormai consolidata ed incontrovertibile di lasciare la maggioranza in cui venni eletto e stravolta da ribaltoni e tradimenti, è scaturita dalla convinzione che questi governanti della città sono inadeguati e non hanno la capacità di dare attuazione al programma che era stato presentato all’elettorato e che io, nonostante le mie idee politiche, avevo abbracciato con convinzione alla luce del fallimento totale del centro destra cittadino e dei suoi rappresentanti che, per anni, hanno consegnato, volutamente, la città nelle mani di personaggi del centro sinistra che ne hanno determinato lo sfacelo. Questi personaggi che ancora pascolano nel centro destra vanno isolati affinché non si ripeta quel rituale perverso che tende, prima di ogni elezione, a spaccare lo schieramento che a Santa Maria detiene la maggioranza dell’elettorato e che non riesce ad assumere il governo della città perché così si vuole.
La tradizione della nostra Città ha origini millenarie. Capua antica, crocevia di traffici tra Roma e la Magna Grecia, rivestiva, già nell’età Etrusca, un ruolo importantissimo nella strategia commerciale del mondo antico. Gli Angioini ridiedero vita a questa tradizione e Santa Maria, all’epoca declassata a casale della nuova Capua, pian piano riassunse la sua centralità nella vita economica di Terra di Lavoro, attraendo le masse contadine e montane nei suoi mercati e fiere.
Questa tradizione si è mantenuta fino agli anni novanta. Da allora l’assoluta mancanza di rinnovamento, di programmazione e di iniziativa ha determinato la graduale perdita di questa egemonia a favore del capoluogo e di altre città della provincia che hanno avuto un notevole impulso delle loro attività commerciali ed industriali, divenendo una valida alternativa a Santa Maria C.V. per le scelte di coloro i quali in essa non vedono più il centro politico, economico e culturale della Provincia. L’impegno mio e di altri validi personaggi che si sono cimentati nella passata campagna elettorale, è finalizzato solo a rilanciare le attività economiche, politiche e sociali della Città, la cui popolazione sta perdendo ricchezza e potere d’acquisto a causa della mancanza di opportunità di lavoro che sono strettamente legate al suo sviluppo .
S. Maria C. V. possiede tutte le peculiarità per riconquistare il suo ruolo predominante nello scenario economico della Provincia di Caserta. Le vestigia romane vanno valorizzate con un progetto di inserimento della nostra città e di Capua in circuiti turistici che attualmente ci ignorano .
L’originaria zona P.I.P. del rione sant’Andrea, oggi minacciata dell’espansione edilizia indiscriminata e mal programmata e finalizzata solo alla speculazione ed al guadagno economico, avrebbe bisogno di essere rilanciata con una politica di incentivi per attrarre investimenti ed estesa alla zona nord- ovest della Città, lasciata per anni abbandonata all’iniziativa sporadica di alcuni imprenditori che hanno realizzato piccole aziende attraverso l’applicazione di strumenti di programmazione urbanistica illegittimi e che non hanno potuto costituire il volano necessario per rilanciare l’economia.
Bisogna ridare impulso alle attività commerciali del centro urbano che hanno costituito il fulcro dell’economia cittadina, bisogna scoraggiare progetti speculatori che hanno determinato la scomparsa di siti industriali per trasformandoli in centri commerciali di dubbio futuro. Per rilanciare le attività commerciali è assolutamente necessario ridare l’iniziativa nelle mani dei cittadini di Santa Maria. Bisogna creare mercatini rionali aperti ai soli commercianti samaritani per poter meglio venire incontro alle esigenze dei cittadini che sono mal serviti dalla rete distributiva esistente. E’ necessario razionalizzare lo sviluppo della rete commerciale adottando un nuovo strumento regolatore che non si prefigga speculazioni, ma solo lo sviluppo. Ma un’altra opportunità che non va persa, anche in considerazione che la Regione Campania ha intenzione di dimettere l’Istituto di Incremento Ippico, è quella di far rivivere la fiera delle macchine agricole e dell’artigianato che, se ben programmata ed organizzata, potrà riportare la nostra città al rango di guida economica della Provincia di Caserta.Con la possibilità di sfruttare l’area dell’ex Istituto di Incremento Ippico e le aree di parcheggio nate attorno al mercato o un’altra idonea area ben servita dalla viabilità, si potrà creare un polo fieristico che costituirà, sicuramente, una grossa opportunità di sviluppo economico. Con la realizzazione di questo progetto, si potranno avere nuove possibilità di lavoro per i giovani, si potrà dare nuovo impulso alle aziende ricettive e di servizio. Non meno importante, è l’esigenza di razionalizzare la programmazione delle attività culturali, delle manifestazioni, sportive, civili e religiose che si svolgono in Città. Tante manifestazioni male pubblicizzate e gestite non consentono di trarre un utile alla città dallo sforzo economico che viene richiesto per la loro organizzazione La creazione di un calendario delle manifestazioni coordinato dall’Amministrazione Comunale, abbinato ad una buona gestione del Teatro Garibaldi potrà captare tanti contributi regionali ed europei e consentire il riaccendersi dell’interesse per la nostra città e per le iniziative che in essa andranno realizzarsi. Ma tutto ciò potrà avvenire solo se si avrà il coraggio di scacciare gli speculatori e di ritornare a meritare la fiducia dell’elettorato attraverso un opposizione forte, propositiva e corretta che non rifugga, nel caso di persistenti azioni illegittime il ricorso alla denuncia affinché ci sia la giusta punizione per chi usa il potere per affermare i propri interessi e non quelli del popolo che ha votato. La mia scelta, ormai consolidata ed incontrovertibile di lasciare la maggioranza in cui venni eletto e stravolta da ribaltoni e tradimenti, è scaturita dalla convinzione che questi governanti della città sono inadeguati e non hanno la capacità di dare attuazione al programma che era stato presentato all’elettorato e che io, nonostante le mie idee politiche, avevo abbracciato con convinzione alla luce del fallimento totale del centro destra cittadino e dei suoi rappresentanti che, per anni, hanno consegnato, volutamente, la città nelle mani di personaggi del centro sinistra che ne hanno determinato lo sfacelo. Questi personaggi che ancora pascolano nel centro destra vanno isolati affinché non si ripeta quel rituale perverso che tende, prima di ogni elezione, a spaccare lo schieramento che a Santa Maria detiene la maggioranza dell’elettorato e che non riesce ad assumere il governo della città perché così si vuole.