La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 18 luglio 2015

SANTA MARIA CAPUA VETERE - ECCO PERCHE VOGLIONO ZITTIRMI - SCRIVERE CHE LA CAMORRA AGISCE SUGLI UFFICI PUBBLICI NON è REATO

C'era una volta il giornalismo d'inchiesta dove giornalisti e magistrati della DDA cercavano di dare una giusta informazione e mettere in guardia persone   che  aveva avuto a che fare  con individui  che gravitavano nella panorama della criminalità organizzata. Le storie giudiziarie e politiche raccontate da chi scriveva sui giornali e su internet servivano a fare piena luce su fenomeni alquanto dubbiosi , il tutto riportato da provvedimenti , ordinanze, sentenze e da documenti che addirittura secretati, ma riportati nei molteplice provvedimenti , potessero dare luce a quanti volevano la verità  . Maggiormente il mondo di internet apostrofato da Papa Giovanni Wotilya come il dono di dio, è stata un'arma a doppio taglio, in quanto, in prima battuta si è dato credibilità a chi svolgeva una informazione valida senza passare per giornali cartacei pagati con le sovvenzioni dello stato, quindi una informazione libera , dall'altro invece si è voluta "condannare" la tempestività con la quale, molto spesso, viene data una notizia o messo in rete esternazioni di carattere libero peraltro riportati con fatti e circostanze sui provvedimenti di carattere penale sui provvedimenti pubblici . A sostegno di ciò c'è una opinione pubblica che nonostante voglia sapere sembra che faccia prevalere il fenomeno delinquenziale che apre le porte ad una nuova vita di corrotti e delinquenti comuni che hanno avuto la strada aperta, soprattutto nelle pubbliche amministrazioni, negli enti . Ciò che affermiamo è stato scritto nella ultima ordinanza di custodia cautelare operazioni Medea nel capo di imputazione n.1 (assicurare impunità agli affiliati attraverso il controllo,realizzato anche con la corruzione, di organismi istituzionali) a firma di quella giudice che mai e poi mai ha avuto paura della camorra, che corrisponde al nome di Egle Pilla, ma soprattutto ai magistrati  della DDA di Napoli che hanno stilato una inchiesta per dare credibilità alla gente comune che vuole un paese migliore.

Ecco perchè vogliono zittirmi perchè mi sono schierato con chi controlla il territorio da eventuali malefatte di personaggi equivoci, ma adesso invece ci divertiremo perchè scrivere che c'è la camorra sugli uffici pubblici non è reato peraltro certificata dagli addetti ai lavori .
Continuiamo a combattere.