La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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sabato 20 febbraio 2010

PASQUALE GIOVANNI VARGAS - ECCO CHI E' SECONDO I MAGISTRATI DELLA DDA DI NAPOLI

Aveva un ruolo direttivo Pasquale Giovanni Vargas , nell’ambito del gruppo Bidognetti.
Va ricordato, infatti, che la Seconda Corte di assise di Santa Maria Capua Vetere presidente Catello marano Giudice estensore della sentenza Raffaello Magi  alcune dichiarazioni che coinvolgono il presente imputato nella complessa dinamica di realizzazione dell’omicidio di Vincenzo De Falco sono state trasmesse già al P.M. DDA Napoli.
Ma, oltre a tale aspetto, va detto che il ruolo svolto da Vargas Pasquale emerge in modo nitido dalle concordi affermazioni dei collaboranti che hanno superato il vaglio di affidabilità.
In particolare, come è stato indicato dal pm Federico Cafiero De Raho . in sede di requisitoria nel verbale di udienza del 12.7.’04 le principali fonti a carico sono rappresentate da Ferrara Raffaele soggetto che è risultato ‘intraneo’ al gruppo Bidognetti, De Simone Dario, Di Bona Franco, Frascogna Domenico, Schiavone Carmine, Di Dona Luigi.
Una ampia convergenza si è registrata sullo svolgimento da parte di tale imputato di un ruolo di estremo rilievo nell’area territoriale di Villaggio Coppola, per conto di Francesco Bidognetti. Ed è evidente che l’esame di Raffaele Ferrara costituisce la ‘base dimostrativa’ – in virtù della comune militanza – cui accedono tutti gli altri contributi.
Tutte la fasi ‘evolutive’ della affermazione militare del clan dei casalesi, e più precisamante gli scontri con i membri del gruppo bardellino ancora attivi, omicidio di Vincenzo De Falco, conflitto successivo con Caterino Sebastiano, Venosa Luigi e Quadrano Giuseppe vedono infatti coinvolto Pasquale Giovanni Vargas , da ritenersi strettamente legato sul piano operativo ad Apicella Pasquale, Diana Luigi e Cantiello Vincenzo, e ciò in virtù dei frequenti ‘riferimenti soggettivi’ operati dai dichiaranti escussi.
Inoltre, va ricordato che anche le circostanze in cui Pasquale Giovanni è stato tratto in arresto per possesso di armi il 5 luglio del ’91 ed il 26 ottobre del ’93, non fanno che confermare, in modo ulteriore, il tipo di attività svolta e le necessità che ne derivavano. Il periodo in cui si sono verificati tali arresti coincide, infatti, con le ‘fasi’ di scontro tra il gruppo Schiavone – Bidognetti e l’area di ‘contrasto’ che va a crearsi dopo l’omicidio di Vincenzo De Falco .Va pertanto affermata la penale responsabilità di Vargas Pasquale in riferimento al reato contestato al capo numero 1 del decreto di rinvio a giudizio.
Quanto al trattamento sanzionatorio, va detto che è risultato confermato il ruolo direttivo svolto, in un contesto di particolare pericolosità dell’intero gruppo associativo.
Pertanto, valutati i criteri di cui all’art.133 c.p. e ritenuta sussistente la circostanza aggravante di cui all’art.416 bis co.4 c.p., si ritiene di determinare la sanzione in anni dodici di reclusione.
Alla predetta statuizione consegue l’interdizione perpetua dai pubblici uffici (pena accessoria) e la condanna al pagamento delle spese processuali e di mantenimento in custodia, come da dispositivo.
Inoltre, attesa la mancata dimostrazione circa la provenienza dei beni tuttora in sequestro preventivo, nonché la sproporzione tra il valore di detti beni ed i redditi legalmente conseguiti va disposta la confisca ai sensi dell’art.12 sexies l.356/’92 dei beni tuttora in sequestro, analiticamente indicati in dispositivo.