La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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martedì 16 febbraio 2010

TERREMOTO POLITICO IN RINASCITA CITTADINA - ADESSO GIUNGONO ANCHE LE DIMISSIONI DI DI GIACOMO

La svolta politica impressa da alcuni aderenti all'associazione Rinascita Cittadina con l'adesione al PDL, mi lascia amareggiato per due fondamentali motivi:

1. l'associazione si è sempre voluta distinguere per la sua attività legata al territorio scevra da appartenenze, seppure composita di diverse sensibilità politiche;

2. l'associazione ha rifiutato l'invito ad aderire al movimento "speranza provinciale" per l'immediata proiezione elettoralistica sulle prossime consultazioni provinciali.

La scelta, quindi, di far confluire, perchè di questo si tratta, la storia e le esperienze finora maturate nel partito di Berlusconi avrebbe dovuto seguire la prassi democratica della "consultazione" o semmai "dell'anticipazione condivisa".

L'aver voluto "magnificare" lo sforzo del coordinatore cittadino del PDL come unico baluardo alla politica di asseverazione al potere da parte di questo Consiglio Comunale formato "IKEA", senza domandarsi quale ruolo hanno finora ricoperto i rappresentanti di tale formazione, lascia perplessi sul "valore aggiunto" che questi nuovi aderenti potranno esprimere.

D'altronde (si è sempre sostenuto), la scelta di non schierarsi nel ballottaggio alle comunali del 2007, non era riferita al fatto che i duellanti erano espressione dello stesso versante politico di "centro-sinistra", ma per una convinzione di fondo sulla composizione asettica degli schieramenti la cui unica accumunazione trasversale era la gestione della cosa pubblica a fini di potere politico personale.

Ed il tempo ha dimostrato che quella convinzione era assai fondata.

Molto più naturale, quindi, sarebbe stato continuare a lavorare per mettere insieme le forze sane della Città per la costruzione di un movimento cittadino in cui far confluire tutti i soggetti organizzati o meno e amplificare le necessità, i bisogni, i disagi della gente per comporre un nucleo forte d'opinione per una grande lista civica di Rinascita Cittadina alle prossime consultazioni comunali.

Organizzare ora per proporre poi, troppo faticoso? Meglio traslocare in un sito sicuro, dove le discussioni hanno un finale gia scritto, dove le opportunità sono più ampie e sicure?.

Avendo io riaderito (nel luglio 2009) al PD e svolto un azione di pungolo verso questo partito sulle tematiche che Rinascita Cittadina (o meglio che Alfredo Di Patria), ha in questi mesi espresso (vedi piano-casa, cinema politeama, etc..) e non potendo dirmi contento della svolta impressa, non mi resta che dimettermi dall'associazione e dall'incarico di Presidente dei Probiviri.

Auguro ai miei amici (perchè tali sono è rimmarranno) la fortuna che essi sperano, non nascondendo però la mia imparziale attenzione su quanto il PDL di S. Maria svilupperà nei prossimi mesi, nell'attesa di cogliere quella profonda inversione politica del partito di opposizione (che non mi porterà mai verso il centro-destra), ma renderebbe giustizia alle tante denunce (che proprio Rinascita Cittadina e le altre Associazioni Sammaritane), hanno finora fatto agli "stipendi di ruolo" che i Consiglieri di questo schieramento si sono ritagliati.



Vincenzo Di Giacomo

ex Presidente Probiviri associazione Rinascita Cittadina