La Rete fornisce accessi preziosi alla politica, inedite possibilità individuali di espressione e di intervento politico e anche stimoli all'aggregazione e manifestazione di consensi e di dissensi. Ma non c'è partecipazione realmente democratica, rappresentativa ed efficace alla formazione delle decisioni pubbliche senza il tramite di partiti capaci di rinnovarsi o di movimenti politici organizzati, tutti comunque da vincolare all'imperativo costituzionale del "metodo democratico".

DALLO STRALCIO DEL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
ROMA 22 APRILE 2013


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mercoledì 14 aprile 2010

Camorra: arrestato da Cc boss latitante Nicola Panaro Ritenuto tra personaggi piu' potenti del clan dei Casalesi

Camorra: arrestato Panaro, boss numero 3 del clan dei Casalesi
Detto 'Nicolino', è il cugino del capo storico del clan Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan
 ECCO L'ANSA  DELLE ORE 23-35

FRA  CINQUE GIORNI A CASAL DI PRINCIPE SI DEVONO SVOLGERE LE  ELEZIONI COMUNALI.
NAPOLI - Dopo le primule rosse Michele Zagaria e Antonio Iovine, Nicola Panaro, il superlatitante arrestato in serata dai carabinieri a Lusciano (Caserta), è considerato il personaggio attualmente più potente dell'organizzazione camorristica dei Casalesi. Panaro, 41 anni originario di Casal di Principe, era ricercato da circa sette anni. Deve scontare oltre nove anni di reclusione per associazione camorristica ed estorsione. L'operazione che ha portato al suo arresto è stata coordinata dai magistrati della Dda di Napoli, Federico Cafiero De Raho e Giovanni Conzo ed è stata portata a termine dai carabinieri di Casal di Principe guidati dal capitano Andrea Corinaldesi e dal tenente Giuseppe Sacco. Panaro, grande appassionato di sistemi elettronici, non è riuscito ad evitare la cattura nonostante il sofisticato sistema di videosorveglianza a protezione del suo rifugio. Al momento dell'irruzione il latitante era da solo in casa, ma gli investigatori stanno indagando per identificare le persone che lo hanno aiutato a nascondersi in questi ultimi tempi. Al momento dell'irruzione dei carabinieri non era armato e non ha opposto resistenza.



Il primo provvedimento restrittivo nei suoi confronti fu emesso, su richiesta della Dda, quando fu sorpreso a cena insieme con la moglie in un piccolo appartamento di un edificio non ancora completato e protetto da un alto muro di cinta. Fu in seguito scarcerato e da allora riuscì a far perdere le proprie tracce. Secondo gli investigatori, però, ha continuato per conto della fazione dei Casalesi, capeggiata dallo zio Francesco, a coordinare l'attività della cosca. Nicola Panaro, detto "Nicolino", è cugino del capo storico del clan, Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan, di cui é ritenuto il luogotenente. Era inserito nella lista dei trenta latitanti più pericolosi d'Italia e nei suoi confronti è stato anche emesso un mandato d'arresto internazionale per associazione per delinquere finalizzata all' estorsione. Panaro era sfuggito al blitz dell'operazione Spartacus 3, ma le forze dell'ordine all'epoca trovarono nel suo rifugio i "pizzini" con cui dava disposizioni al clan. E' destinatario di tre ordinanze di custodia cautelare: una per associazione camorristica, emessa nell'ambito di Spartacus 3, le altre per estorsione ai danni dei cantieri della ferrovia Alifana.



MARONI: UN ALTRO SUCCESSO STRAORDINARIO - "L'arresto di Nicola Panaro è un altro successo straordinario dello Stato contro la camorra". Così il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha commentato la cattura del boss esponente del clan dei Casalesi ed inserito nell'elenco dei 30 latitanti più pericolosi. Il ministro - che martedì sarà a Caserta per la riunione di coordinamento del tavolo della legalità - si è congratulato con il comandante generale dell'Arma dei Carabinieri, Leonardo Gallitelli, per l'operazione

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