Caserta. Sequestrati dalla Dia beni per un valore di 5 milioni di euro a Nicola Verolla, attualmente detenuto con l’accusa di concorso in estorsione, e considerato vicino ad elementi di spicco del clan dei Casalesi come Raffaele Bidognetti e Michele Zagaria. I beni - intestati oltre che a Verolla anche alla moglie Rosa Di Marino - sono costituiti da quattro villette a Giugliano e un edificio commerciale a Lusciano, nel Napoletano. Secondo quanto emerge delle intercettazioni telefoniche, è emerso che il negozio di autoricambi, a Lusciano, di cui Verolla era titolare, veniva utilizzato, con il suo consenso, come una delle basi operative del clan per la riunione degli affiliati, come luogo di ricovero dei componenti del sodalizio feriti da colpi di arma da fuoco, e anche come base dove venivano condotti, anche con la forza, imprenditori sottoposti e da sottoporre ad estorsione.
Verolla, inoltre, risulta coinvolto anche nel tentato omicidio di Raffaele Zippo; dalle indagini emerge che proprio nel suo negozio avvenne l’incontro tra il latitante Aniello Bidognetti e Giuseppe Setola con un imprenditore sottoposto estorsione. Ed ancora, risulta coinvolto nelle estorsioni a carico di Domenico Noviello, poi ucciso. Mesi fa un altro sequestro di beni per un valore di 8 milioni di euro scattò a carico di Verolla. Le villette ed il locale commerciale risultano date in affitto a terzi, estranei alle vicende criminali di Verolla: per lui un utile netto di oltre 130mila euro all’anno.