Arcese " Hanno riempiegato i loro capitali di attività illecite "
Processo ai 40 mila voti di Sandokan
Ci sono volute due udienze affinché il sostituto procuratore generale della corte di appello di Napoli Dottor Arcese confermasse le pene sentenziate il 15 settembre del 2005 del processo stralcio madre di tutti i processi di camorra e malavita organizzata . La procura generale della corte di Appello di Napoli ha scelto il magistrato che già si è espresso sul clan dei casalesi e conosce la storia perché è stato colui che ha chiesti gli ergastoli per il processo stralcio di Spartacus 1 chiamato più comunemente Omicidio Pagliuca Genovese ed è inserito insieme al compianto Alfonso Martucci in quel film documentario che fu presentato alla mostra di Venezia chiamato “ l’udienza è aperta “ .Il procuratore Arcese ha in ogni caso messo dei tasselli importanti nella sua requisitoria anche perché dovrà convincere ilo presidente Ghionni e il giudice a latere Dottor Ciampa ex giudice di indagini preliminari del tribunale di Napoli . E’ stata chiesta ed è questa un importante novità l’aggravamento del comma sesto al capo di imputazione dell’associazione . In sostanza se le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene stabilite nei commi precedenti dell’articolo 416 bis sono aumentate da un terzo alla metà. In totale sono stati chiesti più di 844 anni di reclusione ed in particolare la requisitoria per certi aspetti ha rispecchiato quella formulata in quasi un mese di udienze dove il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli Dottor Federico Cafiero De Raho aveva edotto il presidente Catello marano e il giudice raffaello Magi estensore della sentenza. Il dottor de raho aveva chiesto circa 900 anni di reclusione . Sono circa 90 gli imputati che sono ancora sotto processo ma insieme ai capi storici ci sono anche i colletti bianchi e coloro sono stati accusati del tentato omicidio di Giuseppe de falco e Dionigi Pacifico.
Processo ai 40 mila voti di Sandokan
Ci sono volute due udienze affinché il sostituto procuratore generale della corte di appello di Napoli Dottor Arcese confermasse le pene sentenziate il 15 settembre del 2005 del processo stralcio madre di tutti i processi di camorra e malavita organizzata . La procura generale della corte di Appello di Napoli ha scelto il magistrato che già si è espresso sul clan dei casalesi e conosce la storia perché è stato colui che ha chiesti gli ergastoli per il processo stralcio di Spartacus 1 chiamato più comunemente Omicidio Pagliuca Genovese ed è inserito insieme al compianto Alfonso Martucci in quel film documentario che fu presentato alla mostra di Venezia chiamato “ l’udienza è aperta “ .Il procuratore Arcese ha in ogni caso messo dei tasselli importanti nella sua requisitoria anche perché dovrà convincere ilo presidente Ghionni e il giudice a latere Dottor Ciampa ex giudice di indagini preliminari del tribunale di Napoli . E’ stata chiesta ed è questa un importante novità l’aggravamento del comma sesto al capo di imputazione dell’associazione . In sostanza se le attività economiche di cui gli associati intendono assumere o mantenere il controllo sono finanziate in tutto o in parte con il prezzo, il prodotto, o il profitto di delitti, le pene stabilite nei commi precedenti dell’articolo 416 bis sono aumentate da un terzo alla metà. In totale sono stati chiesti più di 844 anni di reclusione ed in particolare la requisitoria per certi aspetti ha rispecchiato quella formulata in quasi un mese di udienze dove il pubblico ministero della direzione distrettuale antimafia di Napoli Dottor Federico Cafiero De Raho aveva edotto il presidente Catello marano e il giudice raffaello Magi estensore della sentenza. Il dottor de raho aveva chiesto circa 900 anni di reclusione . Sono circa 90 gli imputati che sono ancora sotto processo ma insieme ai capi storici ci sono anche i colletti bianchi e coloro sono stati accusati del tentato omicidio di Giuseppe de falco e Dionigi Pacifico.