Il sindaco di Capua ha voluto onorare il Sen. Bosco con manifesti in suo ricordo e intervenendo alla messa tenuta da Don Antonio Pagano nella Chiesa del Cimitero , così come il commissario della Provincia Giliberti e tanti altri amministratori della Provincia. Nessun rappresentante della nostra Amministrazione era invece presente , eppure se il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha ritenuto di partecipare pubblicamente il proprio cordoglio per la scomparsa del Sen Manfredi Bosco un motivo ci dovrà pur essere!!!
Sarà forse perchè ha ricoperto incarichi istituzionali di grande importanza e prestigio , è stato infatti più volte sottosegretario oltre naturalmente ad essere stato eletto deputato per 5 mandati nonchè poi senatore , sarà forse perchè ha ricoperto la carica di sindaco di Capua e quella di Presidente della Provincia di Caserta o forse perchè era il figlio di uno dei ministri che ha fatto tantissimo per il nostro territorio.
Tutti motivi che invece non hanno ispirato alcuno dei nostri amministratori ad accogliere in modo degno la salma di un uomo della nostra terra che per tradizione familiare si è impegnato per essa .Nella nostra città questo compito lo ha dovuto assumere il sindaco di Capua e non solo questo:
non vi era il nostro Gonfalone , non vi erano i nostri vigili in uniforme solenne , non vi era né Giudicianni, nè Scirocco ( presidente del Consiglio) nè alcun consigliere di maggioranza o opposizione a rendere omaggio a chi invece per la nostra città è stato presente quando e come ha potuto.
A qualcuno sarà venuto in mente che un minimo di formalità in certe occasioni è di obbligo ? Non perchè la presenza di Giudicianni, Scirocco o altri potesse essere di conforto ai familiari ,ma perchè ,purtroppo per noi , avrebbero dovuto rappresentare la gratitudine di ciò che i " Bosco" hanno fatto per noi, ma non perdono occasione per rappresentarci nel modo più indegno.
Certo se si devono intitolare strade a esponenti dell'Opus Dei questi signori sono in prima fila mentre quando si tratta di ricordare e ringraziare coloro che per il nostro territorio hanno fatto qualcosa di buono , spariscono quasi a voler evitare di poter essere loro assimilati : Non possono certo mischiarsi con chi ha costruito e lavorato per noi, loro sono dediti a distruggere tutto ciò che persone come Manfredi Bosco e ancora di più il padre Giacinto Bosco hanno contribuito a creare
In verità, sembra che oltre al degrado che hanno provocato e all'onta che , a causa loro , siamo costretti a subire giornalmente, vogliano cancellare totalmente la nostra storia ed impedire che le nuove generazioni possano sapere che ci sono stati uomini con dei valori e delle qualità , Vogliono che l'unico modello cui ispirarsi che abbiano i giovani sia il loro : un modello non difficile da seguire ed imitare visto che nulla fanno per la città e i suoi residenti ma molto si adoperano per salvaguardare gli affari dei loro amici del mattone.
Così come in occasione dei funerali del sindaco Meinardi , anche oggi la città è stata assente ed ingrata
Nunzia Di Muro
Al di la della memoria a cui va il massimo rispetto professionale e politico , il mio ulteriore annedoto dopo quelli raccontati già in altri post del blog, è d'obbligo per la famiglia . Ma questo senz'altro va a coronare la benevolenza che sia Sua eccellenza Giacinto Bosco che il figli Manfredi hanno avuto nei confronti dei cittadini sammaritani.
Come molti già sanno , la mia famiglia ha indole sammaritane e per giunta abitava a due passi dal palazzo Bosco dove risiedeva la famiglia. La mattina, mio nonno che si chiamava come me, si recava come del resto faceva tutti i giorni al lavoro presso la Principe di Piemonte dove insegnava. Ebbene quasi ogni mattina, se non durante il giorno, mio nonno, che abitava a due passi dal palazzo Bosco in Corso Garibaldi, avendo percorso obbligato quando passava davanti al palazzo, l'educazione imponeva, come c'è scritto nel galateo, che il saluto era d'obbligo come alzare la bombetta e augurare buon giorno a chi si incontrava e di incontri fra mio nonno e sua eccellenza Giacinto ce ne erano stati più di uno. Come nel 1968 quando Manfredi Bosco si presentò alle elezioni politiche e mio padre, che si chiama come mio figlio, lo affiancò come hanno fatto altri cittadini sammaritani e casertani alla scalata politica duranta mezzo secolo .
Come molti già sanno , la mia famiglia ha indole sammaritane e per giunta abitava a due passi dal palazzo Bosco dove risiedeva la famiglia. La mattina, mio nonno che si chiamava come me, si recava come del resto faceva tutti i giorni al lavoro presso la Principe di Piemonte dove insegnava. Ebbene quasi ogni mattina, se non durante il giorno, mio nonno, che abitava a due passi dal palazzo Bosco in Corso Garibaldi, avendo percorso obbligato quando passava davanti al palazzo, l'educazione imponeva, come c'è scritto nel galateo, che il saluto era d'obbligo come alzare la bombetta e augurare buon giorno a chi si incontrava e di incontri fra mio nonno e sua eccellenza Giacinto ce ne erano stati più di uno. Come nel 1968 quando Manfredi Bosco si presentò alle elezioni politiche e mio padre, che si chiama come mio figlio, lo affiancò come hanno fatto altri cittadini sammaritani e casertani alla scalata politica duranta mezzo secolo .