Questa mattina, la squadra mobile di Caserta, diretta dal vice questore dr. Rodolfo Ruperti, ha dato esecuzione alle o. c. c. c. nr. 37410/08 rgnr – nr. 712/09 m. c. - nr. 42600/08 rggip e nr. 37410/08 rgnr – nr. 708/09 m. c. - nr. 42600/08 rggip, emesse dall’ufficio gip presso il tribunale di napoli, su richiesta della direzione distrettuale antimafia del capoluogo, per concorso in estorsione continuata ed aggravata dall’avere agito al fine di agevolare l’organizzazione di stampo mafioso denominata “clan dei casalesi – fazione bidognetti”, nei confronti di:
1. Setola Giuseppe, nato a santa maria c. v. il 5-11-1970, detenuto presso i carcere di opera (mi);
2. Cirillo Alessandro, nato a caserta il 12-11-1976, detenuto presso il carcere di cuneo;
3. Letizia Giovanni, nato ad aversa (ce) il 24-10-1980, detenuto presso il carcere di opera (mi).
Le misure cautelari in argomento riguardano alcune vicende estorsive poste in essere, tra la primavera e l’autunno del 2008, da esponenti del “gruppo setola” durante il periodo di latitanza di questi.
La puntuale ricostruzione delle vicende criminali in argomento, operata dagli investigatori della questura di Caserta, conseguita attraverso servizi di intercettazione ambientale e telefonica, ha trovato ulteriore riscontro nelle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Spagnuolo Oreste e Gagliardi Giuseppe, all’epoca dei fatti organicamente inseriti nel “gruppo” che tra il marzo 2008 ed il gennaio 2009, si rese protagonista di una strategia “terroristica” finalizzata alla affermazione violenta dell’autorità del “clan bidognetti” anche attraverso una sistematica attività estorsiva perpetrata nei confronti di imprenditori operanti sul litorale domitio di questa provincia, ricorrendo alla eliminazione fisica di alcuni di essi che avevano rifiutato di assoggettarsi alle loro pretese - omicidio del 16 maggio 2008 di Domenico Noviello che, titolare di un’autoscuola in castel volturno (ce), aveva denunciato alcuni esponenti del clan, tra i quali cirillo alessandro alias o’ sergent’ ; omicidio del 17 giugno 2008 di Raffaele Granata , titolare dello stabilimento balneare “la fiorente” ubicato in marina di varcaturo nel comune di castel volturno (ce), anch’egli si era rifiutato di pagare il “pizzo” - .
i provvedimenti restrittivi in argomento, in particolare, si riferiscono alle estorsioni perpetrate in danno del caseificio “ponte a mare” di castel volturno - episodio per il quale questa squadra mobile il 25 settembre 2008 aveva già eseguito decreto di fermo del p. m. nei confronti di di carlo nato il 05.12.1974 a ipswich (gran bretagna), musciarella pasquale nato il 30.01.1971 a napoli, amatrudi massimo nato il 26.08.1969 a goppingen (germania) e gagliardi giuseppe nato il 09.05.1963 a calvizzano (na) – ; del caseificio “luise” - anche per tale vicenda questa squadra mobile, il 1 febbraio 2009, aveva già eseguito decreto di fermo del p. m., emesso dalla d. d. a. di napoli, il nei confronti antonucci esterino, nato a napoli il 07.03.1970; gravante alessandro nato a grazzanise (ce) l’01.11.1950; russo aldo , nato a castel volturno l’11.03.1962; vitolo tommaso nato a castel volturno il 27.08.1958 -; nonché del tentativo operato da setola giuseppe, in concorso con cirillo alessandro ed antonucci esterino, di costringere d’ agostino assunta, all’epoca dei fatti detenuta nel carcere di rebibbia, a vendere ad un prezzo notevolmente inferiore a quello di mercato un immobile a lei fittiziamente intestato quale moglie di bidognetti domenico, già elemento di vertice del clan poi divenuto collaboratore di giustizia.
Nell’ambito dello stesso contesto investigativo, nei giorni scorsi sono state rinvenute e sequestrate anche alcune armi facenti parte dell’arsenale utilizzato da setola ed i suoi complici.
In particolare, in via vicinale palmentiello s. n. c. nel comune di giugliano in campania (na), sono state rinvenute, seppellite in un appezzamento di terra, e sequestrate una pistola semiautomatica beretta cal. 7.65 completa di caricatore rifornito di nr. 6 cartucce e matricola illegibile, una pistola a tamburo marca f. tettoni cal. 357 magnum, priva di munizionamento e matricola illegibile, nonché 50 cartucce calibro 9 mm luger. le armi erano occultate in un appezzamento ubicato a poche decine di metri dall’abitazione di amatrudi massimo, nato il 26.08.1969 a goppingen (germania), anch’egli esponente dello stesso gruppo criminale, attualmente detenuto e compartecipe a diverse estorsioni perpetrate dalla organizzazione. le armi verrano sottoposte a accertamenti tecnico - balistici volti ad accertare il loro eventuale impiego in uno dei numerosi delitti posti in essere dal gruppo setola.